La Madonna con bambino torna in città dal Louvre

L’altorilievo in marmo ha vegliato sul Sepolcro del Poeta per quattrocento anni. Arricchirà la mostra ’Dante. Gli occhi e la mente’. De Pascale: "Un sogno"

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La Madonna con bambino del Louvre torna a Ravenna, dove per oltre quattrocento anni ha vegliato sul Sepolcro di Dante. L’opera, un prezioso altorilievo in marmo del XIII secolo, arricchirà ulteriormente la mostra ‘Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio’, a cura di Massimo Medica, tra gli eventi espositivi del VII centenario. A raccontarne la storia e il legame con Ravenna è stato ieri il sindaco, Michele de Pascale, annunciando l’accordo con il celebre museo francese. "L’idea del prestito – ha spiegato – è nata all’inizio delle celebrazioni e testimonia il forte legame tra Italia e Francia. Devo ringraziare la direzione del museo, l’onorevole Sandro Gozi e l’ambasciatore Christian Masset, senza la cui generosa mediazione sarebbe stato complicato ottenere un prestito tanto importante in questi tempi difficili".

La storia dell’altorilievo inizia nel 1300, quando Guido Novello da Polenta e i ravennati decidono di donare una Madonna bizantina per adornare la sepoltura del Poeta. Dante venne sepolto in una piccola cappella addossata al muro del convento di San Francesco, conosciuta come ‘La Cappella della Madonna’, per via di una antica immagine mariana che Corrado Ricci identifica con quella che oggi è al Louvre. Durante la realizzazione dell’attuale sepolcro progettato da Camillo Morigia, la madonna viene trasferita nelle scuole pubbliche di via Pasolini, l’ex Istituto musicale Verdi, oggi sede universitaria. In seguito se ne perdono le tracce fino a circa il 1860, quando viene acquistata da un collezionista francese, Jean-Charles Davillier, che la porta in Francia e alla sua morte la dona, insieme a gran parte della sua preziosa collezione, al Louvre. Nel 1921 per il VI centenario dantesco Corrado Ricci chiese al Louvre di poter realizzare un calco di gesso che tutt’ora è al Museo Dante. "Riuscire a portare l’originale a Ravenna – spiega il sindaco – era un sogno, ma siamo riusciti a realizzarlo".

Alla presentazione dell’opera, ieri, sono intervenuti anche la viceministra agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Marina Sereni, che ha illustrato parte del programma delle celebrazioni a livello nazionale e internazionale, l’assessora alla cultura, Elsa Signorino, l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni, che ha ricordato come la figura della Madonna abbia ispirato Dante nella Commedia, forse dopo averla ammirata nel mosaico di Sant’Apollinare Nuovo, il curatore della mostra e direttore del Museo Civico Medievale di Bologna, Massimo Medica. L’ambasciatore di Francia, Christian Masset, ha sottolineato l’ammirazione dei francesi per Dante. "Il settecentenario dantesco – ha spiegato – ha una portata mondiale e una forte valenza europea e ci fa piacere che il contributo arrivi dalla principale istituzione culturale francese". Presente anche l’Europarlamentare Sandro Gozi. "Oggi – ha detto – è un momento importante per l’Italia, la Francia e per l’Europa. Aver messo a disposizione della terra in cui sono nato e cresciuto la mia scelta transnazionale e il mio lavoro in Francia e in Europa,contribuendo al raggiungimento di questo risultato, è motivo di grande orgoglio".

Annamaria Corrado