"La memoria delle lavandaie custodita nel parco di via Villa"

È tanta la soddisfazione dello storico rappresentante dei Verdi, Angelo Ravaglia, per l’intitolazione dell’area di via Villa, fino ad ora chiamata Parco dei Mulini, alle Lavandaie. "Un giusto, storico riconoscimento – sottolinea Ravaglia – alle donne che per secoli, dal 1600 agli anni Sessanta del secolo scorso, si sono rese protagoniste di un duro, indispensabile lavoro per la comunità lughese". Con il nuovo nome conferito al parco e dandogli la dignità del toponimo, l’Amministrazione comunale, su proposta della Consulta Lugo ovest e dei cittadini, ha corretto l’uso improprio che si stava diffondendo della locuzione ‘parco canale dei mulini’. La nuova, ufficiale e definitiva intitolazione a ‘Parco delle Lavandaie’ è avvenuta il 26 novembre, durante una cerimonia con il sindaco Davide Ranalli e l’assessore alla toponomastica Luigi Pezzi. È stato anche ripristinato il cartello del ponte delle Lavandaie, dove sorgono i gradoni su cui le lavandaie mettevano i panni prima e dopo averli lavati.

"Agli inizi del Duemila, fra l’altro – puntualizza Ravaglia, che a settembre ha indirizzato all’amministrazione un’ulteriore richiesta per l’intitolazione – le eredi delle ultime lavandaie costituirono un comitato contro la lottizzazione dell’area, inducendo il sindaco di allora, anche grazie al voto contrario dei Verdi, a modificare e ridurre il progetto. Oggi è stato resa loro giustizia storica. Questo va riconosciuto all’Amministrazione comunale che dimostra attenzione alla toponomastica e al suo ruolo di conservazione della memoria. Opportuna anche la nuova tabella bilingue posta sul canale, dove è scritto Ponte delle lavandaie-Pont dal bugadéri, in dialetto, che sostituisce la precedente in ceramica, da tempo vandalizzata e che andrebbe sostituita". "Il suggello finale – conclude Ravaglia – sarebbe la collocazione di un pannello per illustrare e le dure condizioni di lavoro di queste donne, le vere proletarie di Lugo".

Monia Savioli