La mensa per gli sfollati La potenza di fuoco degli aiuti E c’è anche lo psicologo

Allestiti diversi servizi in Fiera, al Pala Bubani e al Pala Cattani: c’è pure la parrucchiera. Intanto una buona notizia: le persone ospitate nei centri del territorio sono calate molto.

La mensa per gli sfollati  La potenza di fuoco degli aiuti  E c’è anche lo psicologo

La mensa per gli sfollati La potenza di fuoco degli aiuti E c’è anche lo psicologo

È la Fiera uno dei luoghi in cui si può vedere in azione la cosiddetta ‘macchina dei soccorsi’ mentre lavora a pieno regime. Qui è infatti allestita una mensa aperta non solo per il mezzo migliaio di evacuati ospitati ai vicini Pala Bubani e Pala Cattani, ma anche per tutti coloro che non hanno modo di cucinare nelle loro case, per via delle interruzioni nella fornitura del gas e nella rete elettrica, le stesse che nelle ore notturne fanno sì che via Testi e corso Europa siano completamente buie. Per alcune ore, due giorni fa, si è temuto che non fosse possibile cucinare pasti per una mole così grande di persone: la situazione è radicalmente cambiata quando dall’Emilia è partita la Cucina mobile d’emergenza firmata Barilla, arrivata qui insieme alla Protezione civile di Parma. "Attualmente il foodtruck ha una potenza di fuoco di 800 pasti al giorno – spiega Aldo Maestri della Protezione civile – ma in situazione ancora più gravi sarebbe capace di sfornare anche 500 pasti all’ora". Le colleghe Sara, Susanna e Denise sono in prima linea nella preparazione dei piatti a gettito pressoché continuo: "La pasta è ovviamente la più richiesta, ma non mancano i secondi". Alla Cucina mobile d’emergenza sono bastate poche ore per essere pronta a raggiungere Faenza. "In tre giorni questo camion sarebbe capace di arrivare ovunque in Italia: è già stato impiegato in varie emergenze, in particolare in occasione dei recenti terremoti". A fianco del foodtruck c’è un furgone più piccolo adibito a dispensa, in cui i pacchi di viveri sembrano occupare qualsiasi millimetro utile. "E non si tratta degli unici veicoli che abbiamo inviato sul territorio: un foodtruck più piccolo, attrezzato per rifornire di pasti i cittadini celiaci, è arrivato a Sant’Agata sul Santerno, dove la richiesta è stata particolarmente forte". La Fiera non è la sola mensa d’emergenza a disposizione della cittadinanza: considerando la difficoltà nei collegamenti fra il Borgo e il resto della città, una seconda realtà di questo tipo è stata allestita alle scuole Strocchi.

Arrivare a Faenza è stata del resto un’odissea anche per chi si occupa della logistica, coordinando fra loro le varie squadre di volontari. Sara Romeo e Giulia Romualdi, rispettivamente dirigente nel settore Promozione e turismo e bibliotecaria alla Manfrediana, sono arrivate da Imola e da Forlì: "Solo nelle ultime ore Faenza è tornata davvero a essere collegata alle città limitrofe, assediata su quattro lati dall’alluvione a Lugo, da quelle a Castel Bolognese e Forlì, e dalle frane sulle strade collinari". Ora si occupano della gestione delle due aree della Fiera, alla Sala Zanelli e nel padiglione nord, adibite a deposito per i materiali e ad alloggio dei soccorritori. In via Risorgimento è presente anche lo psicologo messo in campo espressamente per gli evacuati: il momento in cui ci si mette in fila per i pasti è del resto quello in cui più si è costretti a guardare in faccia lo sconvolgimento emotivo.

Al Pala Cattani, al Pala Bubani e al centro fieristico intanto sono stati allestiti diversi servizi: pronto farmaco, servizio socio-assistenziale per persone fragili, il Centro operativo comunale per gli inserimenti nelle strutture di persone non autosufficienti, uno ’spazio bimbi’ con una pedagogista, uno spazio ricreativo per gli anziani, un servizio di parrucchiera nelle giornate di domenica e lunedì, servizio veterinario e la domenica anche il ’playground’ con psicologi per aiutare i bambini. Infine una buona notizia: il numero delle persone ospitate nei centri comunali è calato drasticamente.

Filippo Donati