"La mia officina di bici ha cento anni"

In corso Mazzini 156A, poco fuori Porta Imolese. L’ha rilevata il meccanico 41enne faentino Marco Poggiali

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Sono diverse a Faenza le officine di meccanico da bicicletta ma ce n’è una che opera quasi ininterrottamente da oltre cento anni. Attualmente, ovvero da tre anni, si chiama ‘Il Biciclettaio, bottega artigianale riparazione bici’, è gestita dal 41enne faentino Marco Poggiali e si trova in corso Mazzini 156A, poco fuori Porta Imolese a fianco del bar Ritocchino. La collocazione è storica, visto che ne è nota l’ubicazione sin dal 1922 quando si chiamava Officina Meccanica Francesco Andalò e prevedeva anche un distributore di benzina, ma soprattutto biciclette che venivano anche prese in deposito per chi si recava al mercato in piazza a Faenza. Si effettuavano riparazioni e si vendevano già accessori. Sulla "bottega" campeggiava la scritta in ceramica ‘Cicli Andalò’ che fu quasi completamente distrutta dalle schegge di una deflagrazione quando i tedeschi in ritirata, fecero saltare in aria il distributore di benzina. Il proprietario raccolse però le lettere della scritta e alcune di esse ci sono ancora, custodite in un’apposita scatola da Poggiali.

Non sono tanti i proprietari dell’officina in questi cento anni. Dopo Andalò, l’officina, nel dopoguerra, fu rilevata da Wladimiro Lazzarini, forte corridore manfredo. Poi subentrò Tiziano Tassinari, morto qualche mese fa, che l’ha gestita sino al 2013, "mitico" meccanico molto conosciuto a Faenza e non solo, per avere prima lavorato nella bottega di Vito Ortelli. Un meccanico, Tassinari, che aveva fatta diventare l’officina un punto di ritrovo non solo di semplici clienti ma di campioni e appassionati delle due ruote. Dal 2014 al 2019, per cinque anni, i locali sono rimasti chiusi. Sembrava dovesse aprire un negozio di frutta e verdura ma Marco Poggiali, che dal 2005 al 2019 ha gestito un’officina per biciclette in via Oberdan, ha deciso di traslocarvi, anche per la migliore collocazione e per i maggiori spazi, dando così continuità a un’attività ormai centenaria. Nella sua "bottega" peraltro si trova ancora un banco da lavoro risalente a prima degli anni ’20.

"Ho fatto la scuola d’Arte di Faenza – racconta Poggiali –, poi subito sono entrato a lavorare nel negozio di biciclette in corso Garibaldi di Casadio e Foschini; li è scattato un qualcosa che mi ha fatto innamorare di questo lavoro e pochi anni dopo ho finalmente realizzato la mia bottega in via Oberdan". "Svolgo solo l’attività di meccanico, non vendo bici nuove, e debbo dire che il lavoro non manca anzi – continua il 41enne –, la pandemia ha reso ancora più popolare l’andare in bicicletta, e soprattutto sto notando un grande sviluppo della mountain bike, mentre prima della pandemia era forse più gettonata la bici da corsa". "Mi diletto pure io in bici – dice Poggiali –: quando posso esco con gli amici, soprattutto con il “rampichino”". E tra i progetti a breve termine quello di offrire un servizio gratuito alla cittadinanza. "A breve – spiega il 41enne – metterò a disposizione, qui vicino alla rastrelliera di fronte al mio negozio, una pompa per il gonfiaggio delle biciclette".

Gabriele GaravinI