Il modo di dire "Guarda il dito anziché la luna" è riferito a chi osserva le cose vicine e non vede quelle lontane, ben più importanti, che il dito indica. In Romagna si diceva: "E’ beda a ’na mósca e u n’abeda a un cavàl" (Bada a una mosca e non bada a un cavallo), tipico delle persone puntigliose che si lamentano delle piccole cose e non vedono le grandi. Anche se, a dire il vero, la piccola "mósca cavaléna", mosca cavallina, rappresenta un bel tormento per il cavallo, che cerca di attenuare frustandosi i fianchi con la coda. Ma la più fastidiosa per i cavalli è la cosiddetta "mósca culaja", e non c’è bisogno di tradurre. Che sia cavallina, culaja o altro, la mosca ben rappresenta un tipo indisponente, cioè "sfazê coma ’na mósca".
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