La mozione sull’energia del centrosinistra faentino

Una mozione per rendere Faenza energeticamente più indipendente e meno inquinante verrà discussa nel corso del prossimo consiglio comunale, in calendario il 28 giugno. A presentarla sono stati ieri i gruppi consiliari di Movimento5 Stelle, Partito democratico, Faenza Coraggiosa, Italia Viva e Faenza Cresce. La mozione, redatta anche con il contributo di Verdi e Socialisti, "è aperta ad eventuali modifiche che le forze di opposizione presenteranno", assicura il pentastellato Marco Neri. La mozione chiede in particolare di "promuovere l’adozione nell’imminente Piano urbanistico generale di una strategia per la realizzazione di infrastrutture territoriali per la transizione energetica, che integri gli obiettivi di tutela del suolo, lo sviluppo di infrastrutture verdi e blu, la sperimentazione di impianti agrivoltaici sostenibili". Il centrosinistra chiede che "nelle more della redazione del nuovo Regolamento edilizio, prevista nel processo di costruzione del Pug, ci si attivi da subito per consentire una più snella e ampia collocazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici pubblici e privati". Per farlo sarà necessario "censire, anche in collaborazione con le iniziative della Regione Emilia-Romagna in merito, le aree pubbliche per la messa in opera di comunità energetiche e di autoconsumo collettivo.

Alla luce dell’approvazione della Legge Regionale ad hoc, che introduce sostegni per 14 milioni di euro (di cui due direttamente dall’ente di viale Aldo Moro) allo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’Autoconsumo collettivo, occorre impegnarsi per diffondere la conoscenza delle opportunità nazionali e regionali tra cittadini e imprese del territorio, e per procedere rapidamente all’individuazione delle coperture e delle superfici, da mettere a disposizione anche di terzi per la realizzazione di impianti a servizio delle comunità". La mozione chiede pure di "chiarire con la Regione i criteri di installazione di impianti agrivoltaici sostenibili – in particolare nelle aree marginali meno appetibili sotto il profilo agricolo– con l’obiettivo di semplificarne la realizzazione e stimolare la definizione di una strategia di pianificazione territoriale delle infrastrutture energetiche rinnovabili".

f.d.