GIORGIO COSTA
Cronaca

La nostra città al centro: "Una concentrazione di investimenti così mancava da tempo"

Il presidente dell’Abi Patuelli: "Ma abbiamo bisogno di infrastrutture". Orsini (Confindustria): "Serve un prezzo europeo dell’energia".

La direttrice di QN e del R. esto del Carlino Agnese Pini insieme al presidente di Confindustria Emanuele Orsini

La direttrice di QN e del R. esto del Carlino Agnese Pini insieme al presidente di Confindustria Emanuele Orsini

Ravenna al centro delle politiche nazionali di sviluppo energetico. Al convegno organizzato da QNEconomia presso Palazzo Rasponi, a Ravenna, è intervenuto il presidente del gruppo La Cassa di Ravenna e dell’Abi, Antonio Patuelli, con una video-intervista realizzata dalla direttrice di Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, il Giorno, La Nazione e Luce! Agnese Pini. "Ravenna – ha ribadito il presidente Patuelli - si è trasformata in pochi decenni grazie alla crescita dell’industria, del porto, e per i grandi investimenti del gruppo Eni, che hanno fatto della città la capitale produttiva del colosso energetico. Poi è stata la volta del gruppo Ferruzzi e, dopo il suo venir meno, negli ultimi decenni si è assistito al fiorire di nuove imprese, tanto che la città è stato il luogo romagnolo di maggiore accelerazione".

E se l’industria è cresciuta non è stata da meno la cultura che, come ha ribadito Patuelli, "anche grazie al ruolo determinante della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, vede ora attivi 19 corsi di laurea. Per non dire il restauro di Palazzo Guiccioli e della collocazione in quella prestigiosa sede del museo Byron e del Risorgimento". Infine il grande sviluppo sul porto di Ravenna. "Stiamo assistendo – ha chiosato Patuelli – a una concentrazione di investimenti che non si ricordava dai tempi di Augusto Imperatore, con approfondimento dei fondali, nuove banchine, porto passeggeri per le navi da crociera, nuove stazioni". Resta il problema delle connessioni stradali e ferroviarie, a cui occorrerà porre mano con decisione, come ha riconosciuto il presidente della Regione Michele de Pascale. "Abbiamo bisogno di infrastrutture più adeguate – ha concluso Patuelli – e poi ci sono tante banche, e il plurale è sempre positivo, specie se gli istituti sostengono il sistema produttivo". Sistema delle imprese per il quale la situazione dei costi energetici sta diventando esplosiva; l’industria italiana, infatti, è quella che più di ogni altra in Europa soffre dei rincari del costo del gas, che poi si riverberano anche sulla bolletta elettrica.

"L’Italia – ha ribadito a Ravenna il presidente di Confindustria Emanuele Orsini – sta pagando l’energia l’87% in più della Francia, il 72% in più della Spagna e il 38% in più della Germania. Sono numeri che ovviamente ci rendono meno competitivi. Serve urgentemente un prezzo europeo dell’energia per non metterle fuori gioco". A questo proposito, ha ribadito Orsini, un ben calibrato mix energetico è fondamentale. "Oggi – ha ribadito Orsini – il 19% dell’energia che consumiamo è da fonte rinnovabile, il 16% deriva dall’idroelettrico, il 50% dal gas, il 3% dal carbone, e il restante proviene dal nucleare francese, svizzero e sloveno". Oltre all’emergenza energetica c’è poi quella demografica. In questo senso il presidente di Confindustria Orsini, anticipando i contenuti di una missione in Egitto che inizia oggi, ha anticipato che all’industria servono 100mila persone in più. "Vogliamo contribuire alla creazione di corsi di formazione tecnica al Cairo, e se le cose andranno come devono l’esperimento potrà essere ripetuto in Tunisia e Marocco. Chiediamo poi al governo un piano casa che consenta ai lavoratori di trovare alloggi in affitto che costino non più del 30% del salario".

Giorgio Costa