La notte infernale di Faenza "Tanti sui tetti a chiedere aiuto"

Il Lamone rompe in due punti, il Marzeno in tre: la città è in buona parte allagata e il borgo inaccessibile. A Biancanigo il Senio esce dagli argini e invade completamente Castel Bolognese e Solarolo.

La notte infernale di Faenza  "Tanti sui tetti a chiedere aiuto"

La notte infernale di Faenza "Tanti sui tetti a chiedere aiuto"

Il Lamone rompe in due punti dentro alla città, il Marzeno abbatte di nuovo l’argine appena ricostruito dopo l’alluvione di due settimane fa. E così Faenza vive una notte di terrore senza precedenti, con interi quartieri allagati anche nei piani superiori delle case. Poi l’incubo arriva nelle campagne di Reda, dove rompono gli argini a nord il Lamone a Saldino e a sud il Montone a Pieve Corleto: il paese resta asciutto, ma le case nelle campagne si allagano. Nel pomeriggio esonda anche il Cer a Prada. A Castel Bolognese invece è il Senio a dare di nuovo problemi: anche stavolta da Biancanigo invade il centro abitato e da lì continua la sua corsa fino a Solarolo, dove tutta la cittadina finisce sott’acqua. Il peggio pare passato, ma la situazione resta critica e ieri sera ai residenti della zona Orto Bertoni è stato nuovamente chiesto di andarsene nel timore di un’altra piena.

Partiamo dalla città nel descrivere l’emergenza maltempo. Verso le 19 di martedì sera il Marzeno rompe e allaga il borgo, mentre alle 21 il Lamone butta giù un muretto contenitivo lungo via Renaccio, dove già nei giorni scorsi si era evidenziata una crepa. Nella zona tra via Calamelli e via Lapi si registra la situazione peggiore: il fiume supera i tetti di diverse case, i residenti si disperano in piedi sulle tegole per chiedere aiuto. Due elicotteri, uno dell’esercito e uno dei vigili del fuoco, fanno la spola per caricare tutti, ma il lavoro è durissimo e il buio totale. "I nostri nipoti sono dovuti salire sul tetto, in via Lapi – racconta Franca Marangoni – e hanno aspettato tre ore di essere portati via, con una bambina nata a febbraio e un’altra di 7 anni. Avevano anche due gatti e li hanno visti galleggiare". Tra le tante storie di questa notte tremenda c’è quella della famiglia Gatti-Mariola, che vive in via Orzolari, vicino al punto di rottura del Lamone: "Ci ha salvato un carabiniere che è venuto a cacciarci via, se no morivamo lì a piano terra. In cinque minuti si è allagato tutto". Tra gli sfollati anche una famiglia ucraina arrivata un anno fa per sfuggire alla guerra.

Nemmeno il centro è stato risparmiato: l’acqua ha percorso corso Saffi ed è arrivata fino in piazza del Popolo. Il parcheggio degli ex Salesiani, in cui Faventia sales martedì aveva invitato i residenti a mettere le auto per la sua posizione rialzata, è stato allagato. Vanessa Venturelli ha ritrovato l’auto sommersa. "Ma vista la situazione me lo immaginavo – dice, sconsolata –. Almeno da noi l’acqua non è arrivata in casa, al primo piano, ma abbiamo ospitato il vicino del piano terra: l’abbiamo trovato seduto sulle scale".

L’altra zona sofferente è quella del borgotto, dove il fiume ha esondato verso le 2. In via Della Valle l’acqua è cresciuta velocemente fino a raggiungere il secondo piano delle abitazioni. Giovanna Asirelli ha passato la notte in soffitta assieme alla madre di 99 anni inferma, al fratello e a una vicina di casa: "L’acqua ha invaso anche il mio appartamento al secondo piano fino a quasi 2 metri. Abbiamo preso la scala per andare in soffitta, mio fratello con enorme sforzo ha portato su mia madre. Da lì abbiamo cominciato a cercare i soccorsi, è venuto l’elicottero a prendere me e la vicina dal lucernario. Ma da lì mia madre non riusciva a uscire, quindi lei è rimasta con mio fratello e sono tornati a prenderla con i gommoni. L’hanno portata in ospedale, vista l’età e la nottata". Asirelli ringrazia i soccorritori, ma è critica per l’accaduto: "Mai era successa una cosa del genere, ma via Della Valle si era allagata anche in passato. Possibile che non si riesca a fare niente per evitare che accada? Noi abbiamo perso tutto".

Situazione difficilissima anche a Castel Bolognese. Nella notte il Senio, come si temeva, è arrivato nella cittadina da Biancanigo, come due settimane fa. E anche qui le conseguenze sono state peggiori di allora, con l’acqua arrivata fino in piazza Bernardi e poi oltre, a Solarolo. "L’acqua è alta e la spinta incredibile – dice il sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza –. Il fiume ha esondato o rotto? Mandare dei tecnici a controllare ora è impossibile". A Solarolo il Senio ha travolto l’intero centro abitato. Per poter coordinare i soccorsi il sindaco è andato a casa di un privato con un pannello solare indipendente. "È un disastro totale, e fino al pomeriggio non è stato possibile iniziare con le operazioni di salvataggio, i soccorritori non riuscivano ad arrivare – dice il primo cittadino, Stefano Briccolani –. Credo che ci siano circa 4.000 cittadini coinvolti". L’emergenza è lontana dalla fine.

Sara Servadei