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La porta di San Francesco. Tra un anno sarà pronta

lIl legno sarà sostituito da pannelli in ceramica modellata su disegno di Paladino. L’operazione è finanziata da Confindustria Romagna e dalla Fondazione Cassa .

La porta di San Francesco. Tra un anno sarà pronta

Tra un anno la porta della basilica di San Francesco avrà cambiato volto e l’austero legno sarà sostituito dai grandi pannelli in ceramica modellata su disegno di Mimmo Paladino. Così che le celebrazioni Dantesche organizzate dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna del 2024 possano avvenire con la nuova porta al suo posto; a questo punto manca solo il benestare della Soprintendenza ai Beni artistici della provincia di Ravenna. L’operazione è finanziata da Confindustria Romagna e Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna. "Tre anni fa – spiega Tomaso Tarozzi, presidente della Delegazione ravennate di Confindustria Romagna – abbiamo iniziato a pensare come tenere viva nel tempo la figura di Dante e, grazie anche al contributo dell’Arcivescovo di Ravenna, abbiamo individuato in San Francesco il luogo che unisce il passato al presente e che è in grado anche di proiettare il Sommo poeta nel futuro. Così è nata l’idea di dare alla Basilica una nuova porta che riassumesse ad un tempo la storia di Dante e di Francesco e fosse sempre sotto gli occhi dei ravennati e dei turisti che amano particolarmente la piazza e la Basilica". L’inizio delle operazioni legate alla porta, come ricorda il presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio Ernesto Giuseppe Alfieri, data al 2020 quando i due committenti dettero incarico a Mimmo Paladino di realizzare il disegno della nuova porta il cui progetto venne preferito a quello del forlivese Nicola Samorì. "L’idea che ci piacque molto – spiega Alfieri – fu quella di realizzare l’opera miscelando le terre di Firenze e di Ravenna a simboleggiare la compresenza dei due territori nella vita di Dante i cui funerali si celebrarono proprio in San Francesco. Il tutto lavorato presso la bottega Gatti di Faenza. Abbiamo visto l’elaborato proposto in scala 120 e devo dire che è bellissimo e che ha superato l’esame anche della commissione che in Vaticano valuta le opere di intervento sulle strutture ecclesiali. L’unica cosa che ci è stata chiesta è stata quella di cambiare il verso di Dante prendendolo dal Paradiso e non dall’Inferno come Paladino aveva originariamente pensato. Ma ci sta!". Il verso riportato dovrebbe essere quello de "L’amor che move il sole e l’altre stelle" (Paradiso, XXXIII, v. 145). I rallentamenti del progetto sono arrivati anche a causa dell’alluvione che ha pressoché distrutto la bottega Gatti. "Paladino sta lavorando ma ora – conclude Alfieri - molto dipende dalla bottega Gatti e dalla celerità del parere della Soprintendenza, che è l’ultimo passaggio formale. Ma sono certo di poter dire che in occasioni delle celebrazioni dantesche del 2024 la nuova porta sarà al suo posto". E anche per il mondo imprenditoriale è importante partecipare alla vita culturale della città.

g.c