La Ravenna di Dante e Boccaccio nell’ultimo romanzo di Pupi Avati

Il regista e scrittore sarà sabato al Palazzo dei Congressi per presentare il libro e film ’L’alta fantasia’

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Lo ScrittuRa festival è pronto ad accogliere sabato un grande ospite. Alle 11.30, a Palazzo dei Congressi a Ravenna, per l’anteprima della rassegna, ci sarà il regista Pupi Avati (foto) che, in dialogo con Matteo Cavezzali, parlerà de ’L’alta fantasia’ (Solferino), il libro e il film che raccontano la Ravenna di Dante, attraverso gli occhi di Boccaccio.

L’opera è ambientata nel 1321. Esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l’ultimo respiro. Nel convento delle clarisse di Santo Stefano degli Ulivi, l’albero di mele selvatiche che le suore chiamano ’l’albero del Paradiso’ smette misteriosamente di dare frutti. Trent’anni dopo, Giovanni Boccaccio riceve un incarico singolare: andare in quel convento, dove risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre. Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, ma anche di fatica e pericoli. E per Boccaccio sarà l’occasione di ripensare ai momenti più importanti della vita di Dante: le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura.

Il romanzo è la ’summa’ di di tre vite: l’incontro inaspettato, attraverso i secoli, tra Pupi Avati e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia.