La trattoria ’La Chiusaccia’ di Cotignola, in via San Giovanni 2, fortemente colpita sia dall’alluvione del 2023 sia da quella di quest’anno, è stata finalmente riaperta, anche se solo la sera. La ripresa, avvenuta ufficialmente ieri, è stata possibile grazie a un accordo raggiunto dai gestori del ristorante, Ivano e Monia, con il sindaco di Cotignola, Federico Settembrini. Una ripartenza a tempo di record, con la clientela che, nonostante la presenza di alcuni cantieri, potrà parcheggiare a lato della strada, sia provenendo da Barbiano che da Granarolo. "Oltre a esprimerci solidarietà – spiega Ivan Guerra –, diverse persone hanno già prenotato anche per le prossime sere. Non senza fatica proviamo a ripartire, auspicando che le promesse dei tanto decantati ristori siano una volta per tutte mantenute".
La soddisfazione di tornare a lavorare non cancella l’enorme preoccupazione dei giorni scorsi. "Quella tra il 18 e il 19 settembre – racconta Ivan – è stata una notte da incubo. Il Senio aveva infatti tracimato nel medesimo punto dello scorso anno, in questo però con violenza inaudita, con i tronchi che sbattevano contro la trattoria provocando un pauroso frastuono. All’esterno, il livello dell’acqua ha raggiunto un metro e mezzo circa di altezza ed era impossibile uscire per tentare quantomeno di salvare il salvabile. Uno scenario che si è protratto per circa quattro ore fino a quando, più a valle, un tratto di argine si è rotto". Guerra ricorda, poi, che negli ultimi mesi "diverse persone, in particolare agricoltori che risiedono in questa zona, mi avevano per così dire messo in guardia, sottolineando la criticità del tratto di argine situato a una manciata di metri dal mio locale e i conseguenti rischi in caso di un’ondata di piena simile a quella del 2023. Criticità che ho più volte denunciato, dovute alla ridotta capienza del Senio a causa della mancata rimozione di grossi cumuli di fango e detriti formatisi nel maggio 2023, nonché al fatto che il punto in cui, sempre lo scorso anno, l’acqua era fuoriuscita, non era stato rialzato a dovere. Quella de ‘La Chiusaccia’ non è però stata ritenuta una priorità, e queste sono le conseguenze".
Nella notte dell’esondazione Ivan spiega che "la furia dell’acqua ha fatto franare il cortile in due punti, generando delle vere e proprie voragini ed abbattendo anche tutta la recinzione in rete metallica. Si è inoltre reso necessario estirpare alcuni alberi a rischio crollo, nonché spalare, grazie al prezioso aiuto di alcuni amici, uno strato di fango dello spessore di una decina di centimetri, che aveva invaso i locali della trattoria".
Luigi Scardovi