La rompighiaccio ad aprile tornerà a Ravenna

Fa base qui la Laura Bassi. Ha toccato il punto più a Sud del mondo mai raggiunto da una nave

La rompighiaccio  ad aprile  tornerà a Ravenna

La rompighiaccio ad aprile tornerà a Ravenna

Una rompighiaccio nel porto di Ravenna. Proprio così. La nave oceanografica ‘Laura Bassi’, che martedì è arrivata nel punto più a sud dell’Antartide mai raggiunto, ha la propria base al terminal Sapir di San Vitale. Una collaborazione, tra porto, Enea e Cnr che va avanti da 30 anni. Da qui è partita per la campagna oceanografica della 38a Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) il 16 novembre e qui tornerà attorno al 20 aprile con tutti i campioni raccolti durante i rilievi. L’area antartica finora inesplorata, è stata raggiunta per effettuare i campionamenti previsti dal progetto Bioclever, coordinato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, grazie anche alla collaborazione dell’osservatorio per studiare le forme di vita e le larve nate sotto zero. La ‘Laura Bassi’ è lunga 80 metri, è dotata di due gru e di un ponte di volo per elicotteri. Può accogliere complessivamente 72 persone (22 di equipaggio e 50 di personale scientifico) mentre, per quanto riguarda le attività scientifiche, dispone di due laboratori di 45 m2 ciascuno, uno asciutto e uno umido. Tra i tecnici che hanno un ruolo chiave nella missione, c’è Stefano Ferriani , 63enne di Crevalcore, nel bolognese, ormai un po’ ravennate di adozione. Quando lo raggiungiamo al telefono in Antartide, da noi sono le 13, dalle sue parti l’1,30 di notte. "Parlare di notte da queste parti è un po’ strano. A quest’ora c’è una splendida luce, il sole calante, un paesaggio straordinario" dice Ferriani. E’ venuto a Ravenna ad organizzare il carico del materiale tecnico necessario per l’attività scientifica custodito nel magazzino nell’area San Vitale. "E’ un’attività propedeutica e fondamentale per tutta la missione – spiega – perché il nostro lavoro dipende molto dall’organizzazione che riusciamo a darci. Quando sei nell’Antartide devi essere autosufficiente".

A bordo della ‘Laura Bassi’, Ferriani si occupa di monitorare la situazione del ghiaccio e trasmette i suoi rilevamenti al capospedizione che deve scegliere la rotta, dove effettuare ricerche e prelievi. Il lavoro andrà avanti fino alla partenza dall’Antartide per il porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda dove l’arrivo è previsto per il 6 marzo. Qui sbarcheranno i tecnici che in aereo torneranno nei Paesi di provenienza. La nave proseguirà il viaggio di ritorno e impiegherà 40 giorni per tornare in Italia, nel porto di Ravenna, dove è attesa per il 20 aprile. "Sarò lì ad attenderla" garantisce Ferriani. lo. tazz.