La stazione diventa spazio per mostre d’arte

Il Gruppo Fotografico Cervese ha inserito pannelli con immagini della città per turisti e pendolari

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La stazione ferroviaria di Cervia si arricchisce con nuove fotografie per la mostra permanente e in continuo mutamento che l’ha trasformata da luogo di attesa a luogo d’arte. In questi giorni, infatti, il Gruppo Fotografico Cervese ha iniziato a inserire nuovi pannelli con foto caratteristiche della città - accogliendo turisti e cittadini pendolari all’interno di un luogo insolito nell’ospitare una esposizione fotografica.

Lo scorso luglio aveva inaugurato ufficialmente il progetto ‘Stazione Aperta’, tramite il quale i locali della Stazione ferroviaria di Cervia venivano assegnati a quattro associazioni del territorio: il ‘Menocchio’, ‘Cervia Volante’, ‘Gruppo Fotografico Cervese’ e allo IOR. Il progetto ‘Stazione Aperta’ era stato presentato alla giunta, che lo aveva approvato, dall’associazione culturale ‘Menocchio’ in merito alle azioni di riqualificazione dei locali della stazione ferroviaria di Cervia. Il progetto partiva dall’idea che la stazione rappresenta sia una fermata del treno in cui si svolgono scali ferroviari sia, per la storia e presenza fisica collocata solitamente nei pressi dei centri cittadini, un ‘puro’ luogo di incontro per turisti e cittadini. Il Gruppo Fotografico Cervese ha dunque deciso di tentare la strada dell’esposizione fotografica. "Nel luglio 2021 eravamo partiti allestendo solo la vetrata interna del lato della ex biglietteria" spiega il presidente del gruppo di fotografi amatoriali Francesco Benazzi "poi da quel momento abbiamo sempre continuato ad ampliarla perché piaceva grazie alla capacità di valorizzare un locale di passaggio. Si tratta di regalare un arricchimento culturale al turista che arriva o torna a casa, ma anche al pendolare che rientra dal lavoro".

Una ventina le immagini esposte su pannelli di diverse dimensioni e, prosegue il presidente "i soggetti sono angoli caratteristici di Cervia: la Torre San Michele, le saline, gli aquiloni, il mercato dei pescatori, il lungomare di Milano Marittima e altre foto identitarie. Devo dire che siamo rimasti piacevolmente stupiti soprattutto perché all’inizio c’era il timore di atti vandalici. Invece, dal luglio dello scorso anno, le foto sono state ‘rispettate’ e sono ancora lì come all’inizio. E poi ci fa piacere perché si tratta di un luogo trasformato in contenitore culturale, dove anche altre associazioni contribuiscono. Poi anche chi non deve prendere il treno può comunque andare a visitare la mostra che è liberamente fruibile. Il nostro è un piccolo gruppo fotografico, siamo circa 12 fotografi amatoriali. Il nostro obiettivo è valorizzare i luoghi con l’arte della fotografia. Nei prossimi giorni allestiremo nuove foto e abbiamo anche inaugurato una mostra gratuita all’interno della Sala Rubicone dei Magazzini del Sale dedicata al lavoro".

Ilaria Bedeschi