La Tomba di Dante tornerà al colore originale

I restauratori stanno identificando la tonalità più antica nelle stratificazioni di intonaco e tinte rinvenute sul monumento

Migration

Riportare l’immagine esterna della Tomba di Dante il più possibile simile alla versione originaria, quando venne costruita, tra il 1780 e il 1781 su progetto dell’architetto Camillo Morigia. E’ l’obiettivo al quale stanno lavorando in queste settimane i restauratori della società Arte & Restauro.

"Durante lo svolgimento delle nostre attività tecniche e lavorative di cantiere, condotte in stretta relazione con i funzionari della Soprintendenza e i tecnici comunali – spiega Angela Guerrini restauratore e direttore tecnico della società – abbiamo individuato diverse stratificazioni di finitura, come intonaco e tinte sovrapposte nel corso dei precedenti interventi, fino al raggiungimento dell’apparato decorativo originario. Le successive analisi di laboratorio ci consentiranno di effettuare la caratterizzazione stratigrafica e mineralogica dei materiali al fine di riproporre, nella fase esecutiva, la finitura più appropriata". Insomma, la Tomba si prepara a un bel ritorno al passato, più o meno a 3 secoli fa.

Il sindaco Michele de Pascale, con gli assessori alla Cultura Elsa Signorino e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, ha svolto ieri mattina un sopralluogo al cantiere. "Attualmente si è conclusa la prima fase di studio, campionatura e analisi di laboratorio delle superfici esterne – spiega l’amministrazione comunale – ricerche che hanno consentito di mettere in luce il paramento originario, che in parte emerge anche dal disegno dell’architetto Morigia esposto sulla copertura dei ponteggi".

I tecnici della Soprintendenza "a cui viene sottoposto fase per fase l’andamento dei lavori, hanno apprezzato questo risultato che porterà certamente alla realizzazione di un intonaco che per cromatismo e resa materica potrà in qualche modo restituire l’armonia e la morbidezza della copertura originaria".

Per il sindaco de Pascale si tratta di "un intervento importante per gli aspetti di metodo, in linea con gli studi e la diagnostica scientifica più avanzata e che ci sta riservando diverse scoperte e sorprese interessanti". Con questo progetto "operiamo una vera e propria restituzione dell’unica testimonianza materiale che la storia ha lasciato di Dante. La Tomba dà conto dell’esito mortale, ma anche del culto, della memoria e del segno universale del Sommo Poeta".

Il lavoro che attende ora i restauratori di Arte e Restauro è quello di recuperare, attraverso soluzioni tecniche mirate, "la leggibilità e la proporzione tonale e riparametrarla al sistema decorativo dei marmi per i quali si stanno ultimando la pulizia e i trattamenti".

Per gli assessori Signorino e Fagnani "i cittadini ravennati sono attirati anche dall’eleganza dell’allestimento del cantiere, consona a un intervento di recupero così importante, che sta mettendo in luce il paramento originario della tomba".

I risultati dello studio in corso, le ricerche e la documentazione delle diverse fasi del restauro confluiranno in un prodotto multimediale che verrà messo a disposizione nei locali del Museo Dantesco.

lo. tazz.