La traversata sul barcone diventa epica

Nel libro "I sóranom", Hedda Forlivesi ricorda la traversata di alcuni amici alfonsinesi su un barcone da Porto Corsini alla costa Jugoslava. Coraggio e ignoranza caratterizzano l'impresa, che si conclude con un'avventurosa ritorno a casa.

Nel libro "I sóranom", i soprannomi, Hedda Forlivesi ricorda la traversata di alcuni amici alfonsinesi su un barcone da Porto Corsini alla costa Jugoslava. Come succede spesso, quando in ballo ci sono dei romagnoli, l’evento assume toni epici. Già dal momento della decisione dell’impresa, come ricorda uno dei protagonisti: "A dezidesum d’travarsê l’Adriàtich cun e’ nöstar barcon. Curàg o ignurânza, a n’v’a’ sò dì" (Decidemmo di attraversare l’Adriatico con il nostro barcone. Coraggio o ignoranza, non ve lo so dire). Il ritorno fu un’avventura: il mare era molto mosso, al punto di sconvolgere la fisionomia di quei temerari. Mario de’ Zigon, tornato a casa, aprì la porta e la madre gli chiese: "E vò chi sìv?" (E voi chi siete?).