L’affondo di Ferrero: "Ravenna contendibile. De Pascale stipendiato ma non è mai in città"

Il coordinatore di Fratelli d’Italia: "Il sindaco percepisce l’indennità però qui non lo vediamo più. Il nostro candidato? Dopo le regionali". E al dem Barattoni risponde così: "Le nostre idee le diremo ai cittadini".

L’affondo di Ferrero: "Ravenna contendibile. De Pascale stipendiato ma non è mai in città"

Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia

Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, il candidato sindaco del Pd, Alessandro Barattoni, ha dichiarato alla stampa che voi del centrodestra non avete né il nome del suo sfidante, né le idee. Lei cosa risponde?

"Che sarebbe stato Barattoni prima o poi il candidato del centrosinistra lo sapevamo da anni. A Ravenna da sempre è il Pd che indica il candidato agli alleati, puntando sempre sul segretario provinciale. Il fatto è che la loro è una democrazia fittizia".

In che senso?

"Il Pd indica un nome, poi agli alleati dice ’prendere o lasciare’. Vi sta bene, ok, altrimenti andate da soli".

Ma siete in ritardo?

"Sì, ed è giustificato. Un paio di settimane fa ci siamo visti con Lega e Forza Italia ed è emerso che il centrodestra correrà unito. Ora allargheremo il confronto a tutte le forze che vogliono opporsi a questo sistema di potere, a partire da chi è in consiglio comunale. Non abbiamo ancora il candidato perché facciamo le cose seriamente. Vogliamo trovare la figura migliore possibile per vincere le amministrative a Ravenna, che sia un politico o un civico non importa. A Ravenna si può vincere".

Una scadenza nell’individuare il candidato ve la sarete data.

"Dopo le regionali di novembre. A questo proposito, non sono sicuro che quella del sindaco de Pascale sarà una cavalcata trionfale verso la presidenza della Regione. Se poi l’obiettivo è fare dell’Emilia Romagna un grande Comune di Ravenna, stiamo freschi".

La preoccupa la fase di transizione da affrontare senza sindaco, quella che andrà dal post voto per le regionali alle amministrative nel 2025?

"Mi preoccupa di più la fase attuale. De Pascale è l’attuale sindaco, ma è ovunque a fare a campagna elettorale - Parma, Piacenza, al Gay Pride a Rimini -, ma non a Ravenna, città che ha bisogno di un primo cittadino a tempo pieno. Dubito che dopo essere stato tutto il giorno a Parma e Piacenza...".

Vada in giunta?

"Esatto. De Pascale percepisce un’indennità - che ritengo economicamente congrua -, ma la percepisce per fare il sindaco, non per fare campagna elettorale per le regionali".

Tornando a Barattoni, che qualche indicazioni sul futuro programma l’ha fornita, dice che siete senza idee.

"Le idee del centrodestra non le diremo certo a lui, ma ai cittadini in campagna elettorale. Abbiamo fatto tante proposte in consiglio comunale, ricevendo sempre un ’niet’ come risposta. Ora vuole sapere le nostre idee? Nel 2021 appoggiamo il candidato Filippo Donati e la base di quel programma è ancora valida, visto che non è stato realizzato niente. Vorrei lanciare una provocazione".

Provochi.

"Quali idee ha Barattoni sul Pums, il piano urbanistico sulla mobilità sostenibile? Verrà approvato in consiglio, così da togliere altri 200 posti auto e blindare ancora di più il centro storico? Se accadrà, sarà poi interessante conoscere l’opinione del presidente di una nota associazione di categoria che ha detto che appoggia de Pascale..."

Cioè Mauro Mambelli di Ascom.

"Sì. Barattoni, aggiungo, riceve da questa amministrazione un’eredità disastrosa. Il palazzetto dello sport è fermo da anni, la nuova piscina pure, le alberature le stanno buttando giù ovunque, i parchi pubblici sono un fallimento".

Più che un sindaco, sembra che serva un curatore fallimentare.

"Non dico questo per rispetto dei ravennati. Ravenna è la mia città e ne sono innamorato. Ma qui non si vive male non per merito del Pd, ma nonostante il Pd".

Faccia uno sforzo: qualcosa di buono questa questa amministrazione l’avrà fatto.

"Eh, mi devo sforzare. Per i 700 anni dalla morte di Dante ci siamo fatti surclassare da Forlì".

A Forlì - sindaco Gian Luca Zattini - governa il centrodestra.

"Sì, magari l’iter è stato avviato prima. Il punto è che è stata un’occasione persa. Una cosa positiva, dice? Ecco, l’aumento delle licenze dei taxi".

Luca Bertaccini