ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

L’ambulatorio solidale. Novanta i pazienti curati

L’’Argia Drudi’, attivo dal 2024, si trova all’interno dell’Opera di Santa Teresa. Il dottor Poddie: "C’è un vuoto assistenziale: quello delle cure odontoiatriche".

Una visita del dottor Poddie

Una visita del dottor Poddie

Sono stati novanta i pazienti visitati nel primo anno di attività dell’Ambulatorio della solidarietà ‘Argia Drudi’ all’interno dell’Opera di Santa Teresa. Di questi, 75 erano uomini e 15 donne, per un totale di 156 visite. "L’ambulatorio – spiega il direttore sanitario Domenico B. Poddie – ha aperto il 2 maggio del 2024 e da allora ogni giovedì è stato in attività. All’inizio era rivolto ai senzatetto, in seguito sono arrivati pazienti prevalentemente, ma non esclusivamente, stranieri, privi di accesso alle prestazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale".

La nazionalità più rappresentata è quella tunisina, con 17 pazienti, seguono l’Italia (12), come il Marocco, 10 dalla Nigeria, ma ci sono anche persone provenienti da Pakistan, Croazia, Gambia, Somalia, Guinea, Romania, Polonia Afghanistan e molti altri. Si sono rivolti all’ambulatorio pazienti di tutte le età: 23 tra i 20 e i 30 anni, 16 tra i 30 e i 40 anni, 17 tra i 40 e i 50, 15 tra i 50 e i 60 e 13 ultrasessantenni. Sono stati visitati anche 5 bambini tra o e 10 anni e 1 persona tra i 10 e i 20. "Non deve meravigliare che gli italiani, che hanno automaticamente diritto all’assistenza sanitaria, si rivolgano all’ambulatorio. Sono cittadini senza un lavoro fisso, che si spostano di città in città in cerca di occupazione; in possesso di una tessera sanitaria scaduta e da rinnovare nel comune di origine. È una situazione che impedisce loro di usufruire dei servizi del Sistema sanitario nazionale a meno che non ricorrano sistematicamente al Pronto soccorso senza però avere le condizioni per ottenere una prestazione urgente". Riguardo alla tipologia delle prestazioni, ce n’è una a cui è più difficile accedere. "Persiste un ‘vuoto’ assistenziale: quello delle cure odontoiatriche. Un problema numericamente piccolo ma assai rilevante per chi è affetto da malattie dentarie".

L’attività dell’ambulatorio, oggetto di analisi periodiche dei medici ed infermieri, è stata giudicata positiva e i volontari si sono trovati tutti d’accordo nel voler continuare. Il progetto è nato per iniziativa del Comitato ravennate della Croce Rossa Italiana che ha fornito i medici ed infermieri rigorosamente volontari, e dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Ravenna; a questi iniziali promotori si sono aggiunti sostenitori che hanno contribuito in maniera sostanziale al mantenimento delle attività permettendo l’acquisto di farmaci, piccole attrezzature sanitarie, acquisto di farmaci e pagamento di prestazioni specialistiche.

a.cor.