
Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri del Norm manfredo mercoledì sera a Faenza per droga in seguito a un...
Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri del Norm manfredo mercoledì sera a Faenza per droga in seguito a un controllo mirato. Si tratta di un 52enne faentino difeso dagli avvocati Antonio Luciani e Carlotta Benini: Mirko Campanini il suo nome (su di lui peraltro già pendeva l’obbligo di firma perché un paio di mesi fa era finito nei guai sempre per droga). E di un 53enne di origine torinese ma residente a Russi, Salvatore Pisci difeso dall’avvocato Massimo Martini. In particolare il primo in casa aveva, secondo quanto contestato dagli inquirenti, una sorta di bazar dello stupefacente: più di 170 grammi di cocaina, oltre 220 grammi di hashish, più di 160 grammi di marijuana e quasi 6 grammi di Mdma (ecstasy). Il secondo, sempre per l’accusa, aveva ceduto al primo quasi 3 grammi di eroina per 90 euro. E in auto sotto al sedile posteriore aveva una dose di eroina e una di cocaina presumibilmente pronte per la cessione. Tutto è cominciato quando i militari, con l’ausilio di una unità cinofila della guardia di Finanza, in zona centro commerciale ’Le Maioliche’ hanno notato nel parcheggio due auto - un Fiat Doblò e una Peugeot 207 - che si muovevano con andatura sospetta e i cui guidatori alla fine si erano scambiati qualcosa.
È scattato il controllo: uno dei due uomini si è da subito mostrato nervoso: un atteggiamento refrattario alla identificazione che ha spinto i militari ad approfondire con conseguenti perquisizioni domiciliari e dei veicoli. Poco dopo casa del 52enne lo stupefacente è stato trovato in parte nascosto dentro al divano in salotto. E in parte occultato in garage. All’uomo è stato trovato anche un bilancino di precisione. Tutto lo stupefacente per un peso di oltre mezzo chilo, è stato posto sotto sequestro ed è stato avvisato il pm di turno Angela Scorza. Iieri in tribunale a Ravenna i due, assistiti dai rispettivi legali, davanti al gip Corrado Schiaretti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice, dopo avere convalidato gli arresti, ha disposto per il primo la custodia cautelare in carcere e per il secondo i domiciliari. Le indaginio proseguono per capire quale sia stato il canale di approvvigionamento di un quantitativo di droga cosi vario.