L’asola nella pancia, un caso raro

U j à fat un vadèt int la pânza" (Gli ha fatto un’asola nella pancia), era il commento a una discussione finita in un accoltellamento, caso non raro nelle osterie romagnole fino a un secolo fa. Tutti gli uomini portavano in tasca la ‘saràca’ un coltello a serramanico, simile al pesce detto salacca, con una punta che non perdonava. Ricordava un anziano bracciante: "Me, s’a-n aveva la saràca int la bisàca u-m paréva d’essar nud" (Se non avevo il coltello in tasca mi sembrava di essere nudo). Quel coltello non era grande, ma il colpo era spesso mortale perché veniva rivolto verso la pancia, con la sicurezza di non trovare ostacoli, lasciando una ferita simile a un’asola, detta finestrella. Per cui il diminutivo ‘vadèt’, piccola apertura.