Ravenna, lavoratori donano il sangue: sospesi

L’accusa del sindacato Usb Lavoro Privato contro la Marcegaglia. L’azienda replica: "Erano assenti dal lavoro senza giustificato motivo"

I lavoratori si sono assentati dal lavoro per donare il sangue (repertorio)

I lavoratori si sono assentati dal lavoro per donare il sangue (repertorio)

Ravenna, 7 settembre 2022 - Alla Marcegaglia di via Baiona alcuni lavoratori sarebbero stati "sanzionati e sospesi per aver donato il sangue". A denunciarlo è il sindacato Usb Lavoro Privato Emilia-Romagna. Immediata la replica dell’azienda: "La sanzione non è arrivata perché sono andati a donare il sangue, ma perché erano assenti dal lavoro senza un giustificato motivo".

Secondo il sindacato "il provvedimento è stato preso alla fine di agosto" e i dipendenti "che hanno subito come sanzione disciplinare un giorno di sospensione avevano regolarmente informato i loro diretti responsabili che si sarebbero recati a fare la donazione, previo appuntamento, presso l’Avis, con quattro giorni di preavviso". "Il giorno prima della data della donazione – secondo la ricostruzione dell’Usb – l’azienda chiedeva ai lavoratori di poter spostare l’appuntamento, contravvenendo alle disposizioni normative in materia che non prevedono che il datore di lavoro possa rifiutare il permesso adducendo esigenze organizzative e produttive".

Quindi , viene argomentato dal sindacato, "ancora una volta ci troviamo alle prese con un’azienda che si dichiara attenta all’esigenze del sociale solo a parole, ma nei fatti sanziona un lavoratore che dedica il proprio tempo alle esigenze per la salute dei più bisognosi, oltretutto in un periodo, quello estivo, in cui l’associazionismo sanitario chiede maggiore disponibilità".

"In accordo con le stesse organizzazioni sindacali – spiega Aldo Fiorini, direttore dello stabilimento Marcegaglia – abbiamo condiviso, riportandola anche nel contratto integrativo che abbiamo firmato nel 2019, una precisa modalità per le donazioni. In sostanza, e ripeto insieme ai sindacati, abbiamo previsto una programmazione mensile in modo che così ogni singolo reparto lavorativo abbia assicurata una donazione al giorno. In questo modo volevamo da un lato incentivare la possibilità di donare il sangue, dall’altro evitare di penalizzare eccessivamente l’organizzazione produttiva".

Nel caso specifico, "pur non essendo stata rispettata la programmazione mensile – alcune richieste sono arrivate solo qualche giorno prima – ne abbiamo autorizzate 3 su 5, anziché una sola come prevede l’accordo che citavo prima, proprio per accogliere il massimo possibile delle richieste in un reparto di 18 persone, che deve poter funzionare regolarmente… e abbiamo chiesto agli altri due lavoratori di riprogrammare le loro giornate di donazione. La sanzione non è arrivata, perciò, perché sono andati a donare il sangue, ma perché erano assenti dal lavoro senza un giustificato motivo".