Valutare la qualità dell’aria grazie alle api per fornire una conoscenza più completa dell’inquinamento in termini qualitativi e quantitativi. È l’innovativo progetto di monitoraggio integrato che sta partendo in un sito industriale nella zona ovest della città, che vede coinvolto il Crea, centro di Agricoltura e Ambiente.
È la prima iniziativa di questo tipo nella città romagnola, che prevede l’integrazione delle tecniche di campionamento e analisi chimica degli agenti inquinanti, dal punto di vista ambientale, sanitario e olfattivo, con il bio-monitoraggio effettuato con le api, nelle aree di interesse. È ormai ampiamente riconosciuta, infatti, la funzione delle api come indicatori biologici, in grado di mostrare il deterioramento dell’ambiente in cui vivono attraverso tre segnali: l’alta mortalità, i disturbi dello sviluppo demografico della colonia e i residui che si possono riscontrare nei loro corpi o nei prodotti dell’alveare. Verranno utilizzati sei alveari, tre per ognuna delle due postazioni di monitoraggio individuate. I ricercatori effettueranno i campionamenti delle api bottinatrici in entrata e del miele di recente importazione; senza alcuna conseguenza per lo sviluppo degli alveari. I campionamenti e le analisi per determinare la presenza di inquinanti ambientali saranno effettuati quattro volte all’anno.