Si avvicina anche nel Faentino l’appuntamento elettorale con le amministrative nel 2024: si voterà in quattro comuni – Brisighella, Castel Bolognese, Casola Valsenio e Solarolo – e almeno in due casi ci sono sindaci che puntano alla rielezione: Massimiliano Pederzoli a Brisighella per il centrodestra e Luca Della Godenza a Castel Bolognese per il centrosinistra. Il primo dovrà vedersela probabilmente con un candidato civico sostenuto dal centrosinistra: le trattative per individuarlo sono in corso. A Castel Bolognese il centrodestra è al lavoro per presentarsi con un candidato unitario: il vascello è però ancora in alto mare; la cittadina sull’Emilia è anche l’unica in cui i 5 Stelle siedono in consiglio comunale e dove potrebbero allearsi con il centrosinistra sul modello di quanto avvenuto a Faenza (ipotesi però complicata dal fatto che in un piccolo comune tradizionalmente i partiti si riuniscono in liste civiche). A Casola Valsenio il centrosinistra potrebbe realisticamente optare per uno degli attuali tre componenti della giunta: al sindaco Sagrini, che compirà 68 anni e ha già alle spalle tre mandati, benché non consecutivi, potrebbe succedere uno fra gli assessori Maurizio Nati e Flavio Sartoni, o forse il consigliere Marco Unibosi, già vagliato cinque anni fa. Le opposizioni, allora divise in due liste, potrebbero convergere su un fronte unico: a Casola, dove tiene banco il tema della cava di Monte Tondo, la gestione dell’alluvione ha però attirato meno critiche sull’amministrazione rispetto ad altrove.
A Solarolo il centrosinistra schiererà quasi certamente uno fra l’attuale sindaco Stefano Briccolani e il suo vice Nicola Dalmonte (già accreditato come potenziale candidato cinque anni fa). Nel comune di pianura flagellato dall’alluvione, dove i partiti maggiori di centrodestra sono convinti di poter strappare al Pd una delle amministrazioni storicamente più rosse d’Italia, l’opposizione è frammentata. Stando a quanto emerge sia la lista ‘Solarolo per tutti’ che quella di ‘We are the people’ vorrebbero presentare un proprio candidato, così come un gruppo di cittadini che sta valutando di dare vita a una lista civica. Una simile frammentazione complicherebbe però la conquista del Comune: l’ipotesi che solo Brisighella rimanga nelle mani del centrodestra, a un anno e mezzo dalla storica vittoria alle elezioni di Meloni, preoccupa sia Fratelli d’Italia che Lega. "Almeno un altro comune dovrà essere strappato al Pd", commentano ai vertici dei due partiti. Dalle parti del centrosinistra corre una riflessione uguale e contraria: fra i dem molti sono convinti di andare incontro a una débâcle storica in molte roccaforti rosse. "Ecco perché Brisighella andrebbe riconquistata: vorrebbe dire che quella del centrodestra nei piccoli comuni può essere solo una parentesi", sussurrano ai piani alti, puntando in un all-in nel comune appenninico assediato dalle frane, dove è inaspettatamente montato un forte malcontento contro il governo nazionale.
Filippo Donati