"Le famiglie donano meno: sono in difficoltà"

Raccolti 7.134 chili di alimenti con la colletta, l’anno scorso erano stati 8.254: "Molti hanno il timore di essere prossimi ad avere bisogno"

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Sabato scorso si è svolta anche a Cervia la 26esima giornata nazionale della colletta alimentare. Nei 12 supermercati del centro e del forese circa 150 volontari sono stati impegnati dalle 7.30 alle 20.30 raccogliendo generi alimentari per un totale di circa 7.134 chili. Nello specifico, sono stati raccolti: 1.628 chili di polpa e passata di pomodoro, 1.581 di verdure in scatola, 1517 di pasta, 489 chili tra zucchero, latte e varie, 776 di alimenti per l’infanzia e omogeneizzati, 329 di olio, 447 di tonno, 150 di riso e 217 di biscotti. Gli organizzatori si dichiarano molto soddisfatti del risultato: nonostante il periodo non facile, si conferma la grande generosità dimostrata dai cittadini.

L’anno scorso, nel 2021, a Cervia il giorno della Colletta erano stati raccolti 8.254 kg di alimenti. La diminuzione di circa una tonnellata è riferibile, secondo quanto spiegano dagli enti cervesi, all’aumento dei prezzi e della crisi dovuta al caro bollette. Le persone, quindi, con la stessa cifra dello scorso anno, hanno potuto acquistare una quantità minore di beni da donare alla Colletta. Anche quest’anno, gran parte degli alimenti raccolti verrà distribuita ai quattro enti cervesi convenzionati con il Banco Alimentare; il resto verrà stoccato nel magazzino regionale di Imola e sarà distribuito sempre gratuitamente nella nostra regione.

Sempre nel 2021 gli enti di Cervia hanno ricevuto gratuitamente dal Banco Alimentare alimenti per 27.578 kg, che hanno aiutato oltre 500 persone assistite nel territorio locale. Come ogni anno, la giornata si è potuta organizzare grazie alla collaborazione dei volontari sparsi in tutti i supermercati della città per la raccolta degli alimenti e la sensibilizzazione a donare qualcosa della propria spesa a chi ne ha più bisogno. Gli organizzatori hanno ringraziato tutte le associazioni e gli enti che hanno aderito alla giornata, in particolar modo l’amministrazione comunale, la Cooperativa Agricola Braccianti, le parrocchie del vicariato, i Lions, la Mensa Amica e gli scout per avere contribuito a vario titolo alla iniziativa.

I prossimi mesi del resto si prospettano bui per le persone in difficoltà, considerando l’aumento dei costi dei beni di prima necessità e il caro bollette. La presidente dell’associazione ‘Un posto a tavola’ che gestisce Mensa Amica Silvia Elena Berlati spiega che "è stato raccolto meno perché le persone hanno meno. Molti hanno il timore di essere i prossimi ad avere bisogno. Le bollette alte stanno arrivando e le persone iniziano ad avere più bisogno di beni di prima necessità. Tutto è aumentato e chi ha pochi soldi magari, con dei figli e un affitto da pagare, non può arrivare a fine mese. La colletta alimentare, in un periodo di così grande incertezza, è comunque andata bene. Certo, è forte il segnale del periodo difficile verso il quale stiamo andando". La colletta alimentare è il gesto educativo di volontariato più partecipato in Italia, ed è stata la prima esperienza solidale di questo tipo. Da un quarto di secolo permette di sensibilizzare le persone a compiere un atto concreto di aiuto verso i più bisognosi e ha dato il via ad iniziative simili, realizzate poi anche da altre organizzazioni.

Ilaria Bedeschi