Quanto è lungo il passo dalle aule del liceo artistico ’Nervi - Severini’ all’Art Basel Miami Beach, terminato il 4 dicembre scorso? Impossibile dare una risposta, ma di certo a coprire la distanza è stato un ravennate che di scarpe se ne intende: Angelo Lupis. A Miami il 58enne ha presentato il progetto ’Okinanawa to Wynwood’, che si traduce in ’11 muri per 11 scarpe’. Detto che Okinawa è il marchio di sneakers di Lupis, Wynwood è il quartiere di Miami ’dedicato’ all’arte. La particolarità delle creazioni di Lupis sta nel perfezionamento della cubicazione. Per usare le parole del diretto interessato, "ho inventato e brevettato una tecnica particolare. Dopo aver fotografato le opere d’arte sui muri di Wynwood, ne abbiamo selezionate undici, per poi trasportarle su una pellicola biodegrabile vegetale, che a sua volta galleggia sull’acqua". A quel punto le scarpe sono state immerse nel liquido e l’effetto è stata la trasposizione dell’immagine sulla pelle. "Possiamo dire che si tratta di un tatuaggio sulla scarpa", esemplifica Lupis, che va orgoglioso di un aspetto della sua esperienza a Miami. "Certo, noi abbiamo commercializzato le nostre scarpe, ma Art Basel è un appuntamento che riguarda l’arte. La commissione che ha valutato il mio progetto delle sneakers, le ha considerate un’opera d’arte. Possiamo dire di avere messo l’arte ai piedi delle persone". La particolarità dell’appuntamento di Miami è che si tratta di una esposizione diffusa, con opere (Picasso e Van Gogh, solo per fare un paio di esempi), che vengono esposte e messe in vendita a due passi dal mare. Nel corso di Art Basel Okinawa ha venduto 110 paia di scarpe. "Ne restano una cinquantina, che vorremmo commercializzare attraverso il nostro sito internet, devolvendo l’incasso in beneficenza a favore di un progetto da individuare".