Le terme di Cervia chiudono a 190mila "Bene il bonus"

Il direttore Aldo Ferruzzi: "È andata meglio del previsto. A ottobre e novembre numeri del 2019"

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Con circa 16.000 utenti e oltre 190.000 presenze, ieri si è conclusa la lunga stagione delle terme di Cervia. Nonostante il perdurare della pandemia e le limitazioni imposte dai protocolli anti covid, il bilancio tratto dal direttore Aldo Ferruzzi pare essere soddisfacente.

Direttore, com’è andata l’attività termale?

"La stagione è andata sicuramente meglio delle previsioni, in particolare abbiamo registrato un grande incremento nell’ultima parte della stagione, tant’è che nei mesi di ottobre e novembre abbiamo raggiunto gli stessi numeri del 2019".

Possiamo dire che il bonus terme abbia inciso positivamente su questo risultato?

"È stata senz’altro un’esperienza positiva, nonostante la procedura sia andata a regime solo l’8 novembre, appena 20 giorni prima della chiusura. A Cervia abbiamo potuto soddisfare prestazioni per 1.000 bonus ma le richieste sono state almeno il doppio. Ci auguriamo che venga riproposto già dalla primavera 2022: sarebbe di grande aiuto per il rilancio del nostro settore".

Chi ha utilizzato il bonus?

"Clienti abituali che ne hanno approfittato per fare un secondo ciclo di cure ma anche tante persone che non avevano mai avuto un’esperienza termale. Nel 2021 c’è stato un incremento importante di nuovi clienti che hanno scelto Cervia per la possibilità di coniugare cure termali e vacanza balneare in una località che un tempo era definita stazione di cura, soggiorno e turismo. Dobbiamo recuperare quella modalità perché la sinergia di quegli elementi amplifica gli effetti del benessere".

Ambiente e benessere saranno la chiave di volta per il futuro del nostro turismo?

"Cervia ha nelle saline una peculiarità che la rendono unica. Bisogna continuare a lavorare sul recupero, il mantenimento e la valorizzazione di questo bene prezioso che offre tantissime opportunità di sviluppo legate ad un turismo salutare, nel quale anche le terme fanno la loro parte".

Quali sono i progetti per la prossima stagione?

"Continueremo ad occuparci di respirazione e dei problemi della pelle, come la psoriasi, con percorsi indicati dai medici che vedono l’alternanza di cure mediche e termali. Ci sarà poi l’attività legata al recupero psicofisico post covid. Le terme, per i comprovati benefici anche nelle forme croniche della malattia, sono di aiuto al sistema sanitario, per questo la legge ha previsto l’estensione dei cicli di riabilitazione per tutti gli assistiti del Sistema sanitario nazionale".

Fra distanziamento e ingressi scaglionati, quanto incide il protocollo covid sulle presenze?

"Non aiuta ma con una buona distribuzione delle prenotazioni potremmo comunque soddisfare grandi numeri, tant’è che alcuni accorgimenti organizzativi continueremo a mantenerli anche nel post pandemia".

Come vede la prossima stagione?

"Ci sono buone chance per il 2022 ma serviranno ancora due o tre stagioni per recuperare i circa 27.000 utenti del pre pandemia".

Rosa Barbieri