
In pole position la consigliera Roberta Conti. Ma c’è il nodo Padovani.
Arrivato in città per parlare del decreto Sicurezza, il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone si trova subito a rispondere ai quesiti circa le amministrative 2026. Da tempo la Lega non fa mistero di aver individuato nell’attuale consigliera comunale Roberta Conti il profilo giusto da lanciare nella mischia contro il centrosinistra: il cammino del centrodestra è tuttavia stato assai incidentato, come dimostrato anche in occasione delle ultime regionali, che hanno visto Fratelli d’Italia andare in frantumi a Faenza, con il consigliere comunale Stefano Bertozzi che se n’è andato sbattendo la porta, in polemica con il segretario provinciale e consigliere regionale Alberto Ferrero.
Nella Lega i conflitti interni non sono da meno, con l’attuale capogruppo a Palazzo Manfredi Andrea Liverani in rotta di collisione con la dirigenza locale e regionale: lui però, a differenza di Bertozzi, non ci pensa neppure a lasciare il partito, nell’attesa di una resa dei conti che prima o poi arriverà in casa Lega. In questo mare magnum una certezza c’è: Gabriele Padovani, candidato sindaco già nel 2015 e candidato vicesindaco nel 2020, fuoriuscito dalla Lega alcuni anni fa, intende proporsi nuovamente per la poltrona più alta di Palazzo Manfredi. Nei scorsi giorni avrebbe avuto a Roma alcuni incontri ad alto livello: a sostenerlo non ci sarà solo la sua creatura ‘Area Liberale’, ma quasi certamente anche Fratelli d’Italia, partito che, se nel 2026 dovesse mantenere i consensi attuali, gli garantirebbe un buon corpus di voti di partenza.
Alcuni si domandano se Fratelli d’Italia reclamerà la sua iscrizione al partito: non sarebbe una novità, è successo anche a Ravenna a Nicola Grandi, ma in quel caso a caldeggiare l’operazione fu soprattutto Forza Italia, che pretendeva un candidato politico e non civico. Padovani e la Lega riusciranno a sedersi attorno a un tavolo e trattare una candidatura unitaria del centrodestra? Al momento le distanze fra le due parti sono abissali: Padovani è convinto di essere il candidato più forte, mentre la Lega pretende che a tentare l’assalto a Palazzo Manfredi sia un profilo connotato da maggiori caratteri di novità. Morrone per il momento continua a ribadire che la priorità è tenere alta l’attenzione su ciascuna delle città della Romagna, in primis Cervia: "Non abbiamo organizzato noi la manifestazione in programma il 27 giugno contro la malamovida – spiega Morrone –, ma appoggiamo le legittime richieste di sicurezza di chi non si sente tranquillo, così come non ignoriamo le preoccupazioni di chi teme boomerang sotto il profilo turistico. Ma questo è quello che succede quanto la situazione sfugge di mano. Il sottosegretario Nicola Molteni sarà a Cervia e a Rimini questa estate per dei sopralluoghi". f.d.