Legacoop Romagna, "nel manifestare piena fiducia nell’attività della magistratura", ha sottolineato - attraverso una nota - la propria assoluta estraneità all’indagine aperta dalla procura europea di Bologna che ha visto tre dirigenti comunali di Ravenna destinatari di altrettanti avvisi di garanzia.
Legacoop ha anche sottolineato la "piena correttezza del proprio operato, che emerge con evidenza dal fatto che l’ipotesi investigativa si basa sulla piena correttezza di quanto dichiarato e documentato" dalla stessa Legacoop "in sede di presentazione della domanda". Inoltre "come più volte ribadito in ogni sede, Legacoop Romagna, in quanto legal entity, rientra pienamente tra i soggetti giuridici ammessi dal diritto dell’Unione europea a partecipare a bandi comunitari".
Le verifiche erano scattate in seguito a un esposto della lista civica d’opposizione ’La Pigna’ circa un bando assegnato appunto a Legacoop Romagna dall’amministrazione locale. In particolare gli inquirenti vogliono capire se i tre dirigenti indagati possano o meno avere violato le specifiche norme legate ai bandi europei. Sebbene menzionato nell’esposto, non risulta invece indagato l’allora sindaco e neo-governatore regionale Michele de Pascale.
Secondo quanto delineato a suo tempo dalla capogruppo Veronica Verlicchi, i dubbi erano nati dall’assegnazione a Legacoop Romagna di un bando da quasi 242mila euro per il progetto europeo ’Dare’: soldi prelevati da un fondo di 5 milioni finanziato da risorse europee (da qui la competenza territoriale del fascicolo). In particolare, le perplessità della lista civica erano sortite dal fatto che, come da note del bando, avevano "diritto a partecipare solo le organizzazioni dotate di personalità giuridica". Invece il bando che a sua volta il Comune di Ravenna aveva pubblicato per la selezione dei partner locali del progetto, non indicava "tra i requisiti il possesso della personalità giuridica". E "guarda caso Legacoop Romagna non risulta avere personalità giuridica – avevano sottolineato i civici –. Per di più, lo stesso Statuto afferma che è un’associazione non riconosciuta, quindi priva di personalità giuridica".
Insomma un requisito richiesto dal bando europeo "’dimenticato’ in quello comunale" che per la Pigna aveva "permesso a Legacoop di partecipare e di essere selezionata con la conseguente assegnazione di un cospicuo contributo" di danari.