LUCIA BONATESTA
Cronaca

Leonardo Maltese: "Il mio Leopardi? . Fragile ma anche ribelle"

Il 27enne ravennate interpreta il poeta nella mini-serie in prima serata Rai1. E dal 16 gennaio torna sul grande schermo con ’L’abbaglio’ di Roberto Andò,. dove veste i panni di garibaldino nella spedizione dei Mille accanto a Toni Servillo. .

Il 27enne ravennate interpreta il poeta nella mini-serie in prima serata Rai1. E dal 16 gennaio torna sul grande schermo con ’L’abbaglio’ di Roberto Andò,. dove veste i panni di garibaldino nella spedizione dei Mille accanto a Toni Servillo. .

Il 27enne ravennate interpreta il poeta nella mini-serie in prima serata Rai1. E dal 16 gennaio torna sul grande schermo con ’L’abbaglio’ di Roberto Andò,. dove veste i panni di garibaldino nella spedizione dei Mille accanto a Toni Servillo. .

Lo aveva studiato e amato sui banchi di scuola e non avrebbe mai pensato un giorno di interpretarlo. Leonardo Maltese, nato e cresciuto a Ravenna, che ha mosso i suoi primi passi di attore grazie alla ‘Non-scuola’ del Teatro delle Albe, è Giacomo Leopardi nella miniserie Rai ‘Leopardi. Il poeta dell’infinito’ di Sergio Rubini. Negli ultimi anni, Maltese si è guadagnato un posto tra i più promettenti attori della nuova generazione grazie alle sue premiate interpretazioni nei film ‘Il signore delle formiche’ di Gianni Amelio (2022) e ‘Rapito’ di Marco Bellocchio (2023). Il 7 gennaio ha debuttato in televisione con la fiction in due episodi dedicata al grande poeta. Poi, dal 16 gennaio, torna sul grande schermo con “L’abbaglio” di Roberto Andò, dove veste i panni di garibaldino nella spedizione dei Mille accanto a Toni Servillo.

Maltese, com’è stato confrontarsi con Leopardi? "È stata una sfida gigantesca. Mi ha fatto crescere molto e adesso mi sento un’altra persona. Ho costruito un vero e proprio rapporto con Giacomo, che è diventato una sorta di fratello maggiore per me".

È stato il suo ruolo più difficile fino ad oggi? "Sì, senza dubbio. In primis, per lunghezza e durata: abbiamo girato ininterrottamente per tre mesi ed ero sempre sul set. Poi, Leopardi è un personaggio ingombrante. Prima dell’inizio delle riprese, per tutto il 2023, l’ho letto e studiato ogni giorno. È stato molto intenso".

Il suo sarà un Leopardi senza gobba… "Sì, abbiamo scelto di lavorare sul suo lato umano e sul suo pensiero, piuttosto che sulla sua cartella clinica. Certo, la malattia era una grossa parte della sua vita, ma non era quella il motivo della sua tristezza. Anzi, come ha scritto, la malattia lo aiutava a vedere la vita in un modo di cui non sarebbe stato capace altrimenti".

Che cosa vedremo del poeta? "Sicuramente la sua fragilità: Leopardi sentiva sulla sua pelle tutto il bene e tutto il male del mondo. Ma aveva anche un lato ribelle e soprattutto aveva molta voglia di amare e di essere amato. Questo è un aspetto a cui quasi nessuno pensa e che invece nella serie mostriamo molto chiaramente".

Che rapporto aveva con Leopardi prima di iniziare la serie? "Mi è sempre piaciuto e lo avevo studiato con passione a scuola. Amo la poesia e lui, secondo me, riesce a parlare anche a un adolescente. Il suo sentirsi incompreso, la sua rabbia e la sua voglia di cambiare la realtà sono sentimenti assolutamente giovanili. Poi, grazie alla serie l’ho approfondito anche come filosofo".

Presto la vedremo anche al cinema nel film ‘L’abbaglio’ al fianco di Toni Servillo. Com’è stato recitare con lui? "Lavorare con Servillo è stata una bellissima esperienza e mi ha permesso di imparare molto. Quasi tutte le mie scene sono con lui e abbiamo sviluppato un rapporto meraviglioso. Personalmente, ne vado molto orgoglioso".

Fino ad oggi ha fatto tutti film in costume. Ha voglia di lavorare su qualcosa di più contemporaneo? "Sì, mi piacerebbe lavorare su qualcosa di più leggero e moderno. Devo dire, però, che il costume mi lusinga perché è difficile. Ci sono attori che hanno carriere molto lunghe che non hanno mai la possibilità di fare un film in costume. Da questo punto di vista mi sento fortunato".

A 27 anni lei è già stato diretto da alcuni tra i più importanti registi italiani viventi, come Bellocchio e Amelio. C’è qualcuno in particolare con cui le piacerebbe lavorare? "Amo molto il cinema di Alice Rohrwacher. ’Lazzaro felice’ è uno dei miei film preferiti. Perciò, direi lei".