L’esempio di Guido, il superdonatore di sangue

Nel fare i complimenti a Guido Savadori per il suo record di 310 donazioni di sangue e plasma, vorrei però sottolineare un aspetto che non ho visto evidenziato come merita, cioè la tutela della propria salute, legata al fatto di essere donatore. Ho cominciato nel 1983 a 21 anni di età e con rammarico ho dovuto interrompere nel 2015 dopo un intervento di by pass ad una arteria poplitea. Con problemi vascolari non si può donare. Ho superato di poco le cento donazioni e mi sarebbe piaciuto, con le mie donazioni, raggiungere almeno lo stesso numero di vittorie di Valentino Rossi nel motomondiale, ma purtroppo mi sono dovuto arrendere ad una decina in meno delle sue 115 vittorie. Però lui gareggiava ogni due settimane ed a volte anche più spesso invece a Lugo le donazioni anche di plasma si facevano una volta al mese.

Ovviamente scherzo, ma i donatori vengono fatti oggetto di molte attenzioni da parte della sanità pubblica, purtroppo meno di un tempo per motivi, suppongo, di bilancio, ma resta il fatto che la salute di un donatore di sangue è un patrimonio della collettività, e come tale (relativamente) tutelata, con esami e controlli periodici gratuiti. Ho scoperto in questo modo alcuni disturbi che individuati più avanti nell’età avrebbero sicuramente comportato problemi più gravi. Quindi donate, giovani o meno giovani, oltre a fare una buona azione, conviene anche a voi.

Lidiano Cassani