REDAZIONE RAVENNA

L’idea di una mamma: "Dall’orto di casa un lavoro per mio figlio autistico"

A Conventello Cristina Camorani, insieme ai quattro figli, coltiva e vende verdura "Matteo la consegna ogni mattina ai clienti della zona. Apriremo un agriturismo".

L’idea di una mamma: "Dall’orto di casa un lavoro per mio figlio autistico"

"Ciao Matteo", un sorriso e via alla prossima consegna. Ci vuole tutta la forza d’animo di una mamma, e di tutta una famiglia, per "lasciare qualcosa che abbia un senso" e aiuti un figlio disabile a svolgere un lavoro. Riavvolgiamo il nastro. Cristina Camorani abita a Conventello, nella bassa ravennate, ha quattro figli di cui uno disabile, Matteo appunto, di 39 anni. Abita in una grande casa in campagna con piscina che diventa un ritrovo per gli amici. Con la pandemia, per gioco, inizia a filmare le sue ricette e a metterle su youtube e raggiunge un inaspettato mare di visualizzazioni. E da lì nasce l’idea: perché non valorizzare questa capacità di cucinare e mettere su un agriturismo? E perché non metterci al lavoro ragazzi autistici come suo figlio e dare concreta risposta alla domanda che ogni genitore si pone: "come faranno senza di me"? Ma per fare l’agriturismo ci vuole l’agri, appunto, occorre produrre direttamente, almeno in parte, i prodotti che si vendono o si usano in cucina.

E allora, visto che la casa di Conventello è immersa nella campagna, Cristina chiede al contadino con cui confina se le affitta 3mila metri di terra. A quel punto tutta la famiglia si getta a capofitto nell’impresa. I tre fratelli (Nicola, Francesco e Tommaso) mollano il lavoro da dipendenti per lavorare nell’orto di famiglia. Intanto Cristina si iscrive al corso per gestore di agriturismo e lo sta per finire. La famiglia inizia a vivere nell’orto e per l’orto. "Piantiamo di tutto, lavoriamo giorno e notte e alla fine abbiano la soddisfazione di non avere quasi più nulla da raccogliere e allora via a riseminare e piantare", racconta, mentre il figlio grande sta, appunto, seminando spinaci nell’orto. E se l’agriturismo sarà pronto a partire tra un anno, nel frattempo la verdura si può vendere. L’idea è quella di confezionare cassettine da 10 e 20 euro e alla mattina portarle a casa dei clienti nei dintorni di Ravenna. Un successo inaspettato ed è lì che Matteo entra in scena. Accompagnato da un fratello, suona a casa dei clienti e con un sorriso consegna la cassettina di verdura appena raccolta.

"Matteo parla bene ma non sa né leggere né scrivere e soprattutto – spiega mamma Caterina - non riesce a gestire le cose piccole tipo uno smartphone. Ma è molto empatico e l’altro giorno ha salutato una cliente con un ‘sei bella come un fiore’; e lei ci ha scritto dicendo che l’incontro con Matteo al mattino è la cosa più bella della giornata". E aggiunge: "A primavera pianteremo di tutto, la nostra carciofaia sarà attiva e forse avremo affittato altri 2mila metri di terreno; e a fine 2024 partiamo con il nostro ‘Conventello house and aut’ gestito da tutta la famiglia; faremo anche attività sociali legate sia al mondo dell’autismo sia a quello del divertimento, come pilates o danza ma anche cinema per il paese". E così, effettivamente, qualcosa di noi resta e non svapora in un click. Aggiornamenti e info su facebook. Giorgio Costa