Lido Adriano, rissa in pizzeria tra famiglie. I carabinieri usano lo spray urticante

Tutto è nato da una discussione per una felpa prestata. Cinque persone arrestate

I carabinieri hanno calmato i contendenti usando  lo spray al peperoncino (foto repertorio)

I carabinieri hanno calmato i contendenti usando lo spray al peperoncino (foto repertorio)

Ravenna, 27 dicembre 2018 - Sedie, tavolini, bidoni dell’immondizia e perfino bottiglie di birra. Quando sono arrivati i carabinieri, nel locale stava volando letteralmente di tutto tanto che un cliente che aveva cercato di separare i contendenti, ne era già uscito con una taglio a un’arcata sopraccigliare causato da un colpo di sedia. Una rissa in piena regola dunque, con uno dei coinvolti che aveva pure impugnato un coltello preso da uno dei tavoli. A quel punto i militari del Radiomobile hanno deciso di usare lo spray urticante. Mossa decisiva per venire capo del furibondo tafferuglio che domenica sera ha coinvolto due famiglie all’interno di una pizzeria di Lido Adriano. Bilancio: un avventore ferito e altri cinque arrestati per rissa, lesioni, danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di padre e due figli, tutti di origine campana. E di padre e figlio di origine siciliana.

A rimetterci, il gestore del locale: e non solo per i danni rimediati alle suppellettili. Ma anche per i guadagni della serata dato che, quando ha capito che la situazione stava degenerando, ha deciso di comunicare agli attoniti clienti seduti ai tavoli che avrebbero potuto lasciare di buon passo la sua pizzeria anche senza pagare.

Secondo quanto sin qui ricostruito dagli inquirenti, tutto si era innescato un mesetto fa in quello stesso locale a partire da un maglioncino prestato e non restituito. Un ragazzo di origine siciliana si era fatto avanti reclamando quel suo indumento da un amico a cui lo aveva consegnato. Ne era nata una accesa discussione: per separare i due contendenti, si era messo in mezzo un cliente del locale di origine campana. Tuttavia la situazione era peggiorata e la tensione tra lui e il siciliano era via via cresciuta.

Un diverbio che non era degenerato nello scontro fisico perché il gestore, vedendo arrivare altre persone a dare man forte ai contendenti, in quell’occasione era riuscito a chiudere il locale a chiave. E così c’era stati solo insulti attraverso i vetri.

Però – prosegue l’accusa – le tensioni, evidentemente mai sopite, si sono manifestate la sera dell’antivigilia di Natale. Tutto è accaduto attorno alle 20 quando nel locale è entrato uno dei siciliani: dentro c’era già uno della famiglia campana. A quel punto ci sarebbe stato un tentativo di riappacificazione da parte di uno dei due a cui sarebbe seguita la reazione non proprio amicale dell’altro: afferrata una paletta da immondizia, l’ha menata sulla schiena del rivale. E forse è stata quella la scintilla che ha innescato la rissa nella quale a un certo punto le forze dell’ordine hanno contato una ventina di contendenti. All’arrivo delle prime pattuglie (oltre all’Arma, sul posto sono intervenuti anche polizia e guardia di finanza), i più sono scappati. Alcuni invece hanno continuato a menarsi incuranti delle divise. Lo spray ha però annichilito ogni loro ulteriore slancio. Lunedì scorso, dopo la convalida degli arresti, sono tutti tornati liberi con obbligo di firma.