L’imposta di soggiorno resta invariata

La giunta conferma anche per quest’anno gli importi del 2022, quando il Comune incassò 3 milioni

L’imposta di soggiorno resta invariata

L’imposta di soggiorno resta invariata

La giunta comunale ha confermato le misure dell’imposta di soggiorno per persona e per pernottamento, già in essere per il 2022, anche per quest’anno. Nel 2023, dunque, l’applicazione dell’imposta entrerà in vigore solo nel periodo dal 1° maggio al 30 settembre compresi; esclusa invece per i pernottamenti nel periodo tra il 1° gennaio e il 30 aprile e tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2023. Le tariffe deliberate per il 2023 restano invariate: per le strutture alberghiere (con e senza somministrazione) e residenze turistico-alberghiere un’imposta dagli 0,50 cent per le strutture a 1 stella fino ai 3 euro per gli hotel a 5 stelle. Mentre per campeggi, case per ferie, ostelli, affittacamere, B&B, appartamenti immobiliari ad uso turistico, agriturismi e immobili oggetto di locazioni brevi la tariffa era di 0,50 centesimi di euro a persona al giorno. Nel 2022, da maggio a settembre, nel comune di Cervia, i proventi dell’imposta di soggiorno hanno superato i 3 milioni di euro per un totale di 1.023 strutture dichiaranti L’imposta di soggiorno è entrata formalmente in vigore ad ottobre 2017 anche se la vita delle strutture – in termini di monetizzazione – è cambiata a tutti effetti dal 2018, banco di prova per il funzionamento del sistema di riscossione e delle cifre realizzate con il superamento della prima stagione balneare. L’obiettivo e la ragione dell’imposta di soggiorno, al momento della sua introduzione, sono stati quelli di reinvestire principalmente le risorse in attività che, direttamente e indirettamente, diano beneficio al settore turistico della località.

È previsto che il gettito derivante dall’imposta di soggiorno sia destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. Una modifica significativa intervenne per l’anno 2021 quando il Comune si uniformò agli altri municipi della costa, con quello di Cesenatico in particolare, applicando l’imposta dal 1°maggio al 30 settembre eliminandone invece la riscossione per il mese di aprile. Aprile che è notoriamente un mese turisticamente strategico con ponti primaverili e alcune festività che portano le prime presenze di stagione. In passato, dunque, capitava che qualcuno potesse preferire comuni limitrofi dove non era applicata l’imposta durante il mese oggi decurtato.

Ilaria Bedeschi