ANDREA COLOMBARI
Cronaca

L’indagine della procura. Autopsia non necessaria. La ruspa al setaccio

Si è in attesa dei risultati delle analisi tossicologiche disposte sull’investitore Lerry Gnoli. In passato travolse un uomo: condanna definitiva con aggravante dell’uso della cocaina.

Il mezzo con cui è stata travolta e uccisa Elisa Spadavecchia (foto Corelli)

Il mezzo con cui è stata travolta e uccisa Elisa Spadavecchia (foto Corelli)

Non occorrerà nessuna autopsia. Del resto l’evento è stato talmente traumatico da non lasciare spiragli a cause di morte alternative. Una volta partito il nulla osta ai funerali, i prossimi accertamenti tecnici della procura saranno dunque sul mezzo, da subito posto sotto sequestro: freni, segnalatori acustici, dotazioni di sicurezza e quant’altro della ruspa con la quale sabato mattina sul bagnasciuga di Pinarella, il 54enne Lerry Gnoli di Montaletto ha travolto e ucciso sul colpo la turista vicentina di 66 anni Elisa Spadavecchia, insegnante in pensione.

L’uomo è stato denunciato a piede libero per omicidio colposo nell’ambito delle indagini dei carabinieri coordinate dal pm Lucrezia Ciriello. Il contesto - il demanio marittimo - ha evitato all’indagato la più pesante contestazione di omicidio stradale la quale, almeno sulla carta, avrebbe potuto portare al suo arresto visto che sul 54enne gravava già una condanna, passata in giudicato con revoca della patente, per avere travolto e ucciso in auto a Pisignano un uomo che stava attraversando la strada. Era il 2 marzo del 2022 e a perdere la vita in quella occasione era stato l’83enne Giuseppe Quercioli: appena uscito da messa, l’anziano era stato trascinato per circa 30 metri e ucciso sul colpo.

In primo grado in abbreviato Gnoli era stato condannato a tre anni di reclusione. La difesa - avvocato Vittorio Manes - aveva poi rinunciato all’appello incassando così, come previsto dalla riforma Cartabia, lo sconto di un sesto della pena dal giudice delle esecuzioni: 2 anni e 6 mesi finali, gia passati in giudicato. Con conseguente istanza al giudice della Sorveglianza per l’affidamento in prova ai servizi sociali (si è qui in attesa di risposta dal tribunale bolognese).

In occasione dell’incidente a Pisignano, a Gnoli era stata contestata l’aggravante dell’avere guidato in stato di alterazione psicofisica da assunzione di cocaina. Dopo la convalida del suo arresto, il gip, imponendogli l’obbligo di dimora sul territorio provinciale ravennate con la prescrizione di sottoporsi agli esami tossicologici, aveva comunque escluso l’aggravante da uso di cocaina sottolineando in buona sostanza nel suo provvedimento che non bastava la positività dell’esame sulle urine dato che ciò era compatibile con "un’assunzione pregressa", come peraltro sempre sostenuto dal diretto interessato. Ma ulteriori esami - quelli ematici - avevano in seguito riportato a galla la contestazione dell’aggravante dell’uso di cocaina, passata in giudicato assieme al resto della sentenza.

Gli esami tossicologici sono naturalmente scattati anche dopo quanto accaduto a Pinarella: si è qui in attesa dei risultati.

Andrea Colombari