L’infinita strage di ciclisti e pedoni

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Il tragico incidente che ha provocato la morte dell’ex campione Davide Rebellin è l’ultimo di una lunga serie. Il nostro è un territorio dove la tradizione della bicicletta è particolarmente sentita e soprattutto in collina si incontrano sempre ciclisti isolati o in gruppo che corrono sul ciglio della strada. E gli incidenti sono tanti, spesso mortali perché in bicicletta è facile soccombere quando l’urto è con un mezzo pesante come un auto o un camion. Poi ci sono i pedoni, anche loro sempre più spesso vittime. Ma di cosa? Di strade insicure, di automobilisti distratti e arroganti, di una totale mancanza di rispetto delle regole. A partire da quella sulla velocità. Quanti sono gli automobilisti che rispettano i limiti? Giancarlo Biserni, presidente dell’Associazione amici della polizia stradale, sui giornali ieri snocciolava cifre inquietanti, secondo il suo osservatorio tra gennaio e agosto i ciclisti morti in incidenti stradali sono stati 103, senza contare quelli deceduti a distanza di tempo per le ferite riportate. E coloro che riportano danni permanenti a seguito degi incidenti. Secondo Istat nel 2021 hanno perso la vita 220 studenti. Non è improprio chiamarla strage, e poi ci sono i pedoni, molti dei quali vengono investiti sulle strisce pedonali. Significa che i morti sulle strade sono dovuti, quasi sempre, al fatto che gli automobilisti non rispettano le regole. Non c’è molto da aggiungere.