Lite con i comacchiesi per la pesca delle vongole, assolti due ravennati

Non hanno commesso il fatto. Con questa motivazione ieri il giudice Roberta Bailetti ha assoltoun 43enne e un 24enne, a processo per violenza privata in concorso, difesi dagli avvocati Paola Bravi, Emanuele Fregola e Francesca Miccoli. Il vice procuratore onorario è Annalisa Folli.

La vicenda è quella legata a una lite tra una dozzina di pescatori di vongole ravennati – tra cui i due in questione – e tre del gruppo dei cosiddetti comacchiesi. L’episodio è avvenuto la sera del 17 dicembre 2019 quando, secondo quanto sintetizzato nel decreto di citazione a giudizio dal pm Monica Gargiulo, il primo gruppo si era appostato in attesa dei comacchiesi. Dopo aver tagliato loro la strada, i ravennati avevano quindi minacciato i comacchiesi per scoraggiarli dall’andare a pescare nelle valli ravennati, arrivando anche a gettare sull’asfalto la loro attrezzatura dal furgone. Sul posto erano poi intervenuti i carabinieri, a cui i ravennati hanno raccontato che i rivali erano "abusivi" e che il tipo di pesca da loro praticato rovinava l’ambiente e incideva sul mercato, causando loro danno. I carabinieri avevano in effetti trovato un’idrorasca e tute da sub sul furgone dei tre, i quali però avevano riferito le frasi minacciose che sarebbero state proferite in particolare da cinque ravennati, finiti poi a processo.

Ieri l’iter giudiziario si è concluso per due di loro, per i quali la difesa ha sostenuto che avessero avuto un ruolo marginale e non avessero commesso il fatto, mentre gli altri tre già nei mesi scorsi avevano scelto la via della messa alla prova.