
Provengono da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Sud Sudan, Etiopia, Yemen, Siria e Libia
Viene trasportato in barella e caricato su un’ambulanza del 118. Ha una gamba amputata con protesi che parte da fin sopra il ginocchio. È il primo dei 76 migranti che nel pomeriggio di ieri sono scesi dalla nave dell’Ong tedesca Solidaire, sbarcata a Marina di Ravenna. "Sappiamo che è libico, ma non conosciamo i dettagli della sua storia – spiega il prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi sulla banchina di Fabbrica Vecchia -. Le condizioni sembrano stabili, ma per precauzione faremo controlli più approfonditi. Per il resto le condizioni di salute risultano buone".
Tra i 76 i migranti recuperati nella zona di ricerca e soccorso libica nella notte tra lunedì e martedì, ci sono anche 14 minori non accompagnati, che, insieme agli altri, hanno dovuto affrontare altri 4 giorni e mezzo in mare per arrivare a Ravenna. Sono tutti maschi e provengono da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Sud Sudan, Etiopia, Yemen, Siria e Libia.
"Dopo i controlli medico-sanitari al Centro Medicina e Prevenzione, saranno ripartiti tra Piemonte, dove andranno 50 adulti, Toscana per i minori non accompagnati. Gli altri resteranno in Romagna tra Forlì e Ravenna", continua il prefetto. Quello di ieri è stato il 21esimo sbarco a Ravenna a partire dal 31 dicembre 2022, l’ultimo era avvenuto il 13 maggio con l’arrivo di 125 persone soccorse dalla nave Humanity 1. Appena una settimana prima, il 6 maggio, era arrivata la Solidaire con 67 profughi a bordo. Per la nave battente bandiera tedesca – la più grande attiva nel Mediterraneo per attività di ricerca e soccorso – quello di ieri è stato il secondo approdo a Ravenna. Ad attendere l’arrivo della nave in banchina c’erano le Forze dell’Ordine, i medici degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera Usmaf, il 118, i volontari della Croce Rossa e gli operatori del Comune di Ravenna.
In banchina, anche il sindaco Alessandro Barattoni per il primo arrivo di persone migranti dall’inizio del suo governo. Infine, hanno manifestato con i cartelli ’No borders’ e ’Welcome’ gli attivisti di Romagna Welcome.
Lucia Bonatesta