Location all’asta, gli sposi chiedono i danni

Un ravennate ha creato un comitato per chiedere i risarcimenti a nome di circa 30 coppie che avevano prenotato una villa nel Maceratese

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Una villa da favola già prenotata, la location del giorno perfetto. E invece il sogno si è infranto, e ora proprio da una coppia ravennate è partita l’iniziativa per chiedere il risarcimento danni.

Al centro della vicenda c’è Villa Buonaccorsi, complesso settecentesco sulle colline di Potenza Picena, nel Maceratese. Qui tra la fine di maggio e la stagione estiva erano già in programma almeno una trentina di matrimoni. Peccato che la villa, finita all’asta nell’autunno scorso, abbia cambiato proprietà: è passata nelle mani del ministero della Cultura, e ora il vecchio contratto di gestione dell’immobile con una società locale di catering è stato annullato. Un bel guaio per le tante coppie che avevano scelto il bellissimo complesso come location per sposarsi: decise a ottenere un compenso per quanto subito, hanno costituito un comitato e chiederanno il risarcimento dei danni.

I diretti interessati infatti riferiscono che nei mesi scorsi i matrimoni sarebbero stati comunque programmati e confermati dalla ditta. Finché una settimana fa, il 7 maggio, un funzionario della soprintendenza ha notato uno strano viavai all’interno del complesso, dove si stava preparando il servizio per una comunione. Così è stata informata la curatrice fallimentare, Chiara Marchetto, che ha subito disposto la chiusura della villa, facendo intervenire i carabinieri. Il risultato? Matrimoni annullati e trenta coppie di futuri sposi furibonde: hanno fondato un comitato per denunciare la situazione e chiedere di essere risarcite.

Il portavoce del gruppo è un neurochirurgo originario di Ravenna, il 31enne Lorenzo Mongardi, che avrebbe dovuto sposarsi il 9 luglio con una ragazza di Ancona. "È una situazione kafkiana, nella quale purtroppo ci troviamo da circa una settimana a causa dell’improvvisa chiusura della villa da parte del ministero – spiega Mongardi –. A mettere i sigilli sono state le forze dell’ordine, ma a subire le dirette conseguenze sono tutte le coppie che, come noi, avevano deciso di festeggiare nella villa il matrimonio. Sono cerimonie prenotate da mesi, in alcuni casi ci sono sposi che avevano rimandato per oltre due anni il matrimonio a causa della pandemia, ma ora si trovano senza location". "Improvvisamente – aggiunge –, è stato apposto un lucchetto ai cancelli della villa, cacciata la società che aveva in gestione il bene e liquidati i custodi e i giardinieri". Mongardi sottolinea inoltre che "questo è avvenuto senza che nessuno si sia premurato di avvisarci".

Ora le coppie vivono un grande disagio a livello organizzativo: "Siamo costretti a riprogrammare in breve tempo tutta l’organizzazione, cambiando date e luoghi, spostando almeno quattromila invitati, provenienti da tutta l’Italia e anche dall’estero – prosegue Mongardi –. L’acquisizione della villa da parte dal ministero aveva destato preoccupazione in tutti noi, ma gli interessati, ovvero il gestore, il Comune, la Regione e il curatore fallimentare, ci avevano garantito che le cerimonie prenotate per il 2022 sarebbero state confermate".

Per questo motivo, annuncia il ravennate, il comitato procederà "per le vie legali contro la società che aveva in gestione la villa, per ottenere il risarcimento dei danni. Ma le nostre accuse sono rivolte anche agli enti pubblici, che hanno permesso il verificarsi di una simile vicenda. Tutti sapevano che nel giardino della villa erano in programma decine di cerimonie e nessuno ha pensato alla soluzione". "Ora – conclude Mongardi – ci sono coppie che vedono infranto il loro sogno di sposarsi in un luogo da favola".