Lonely Planet Emilia Romagna, la bibbia turistica dedica un capitolo a Ravenna

Appena pubblicato il primo volume sull’Emilia Romagna. Non ci sono solo i mosaici, ma anche spunti per altre visite a Ravenna e provincia

Turisti a Ravenna

Turisti a Ravenna

Ravenna, 7 dicembre 2019 - La nuova guida Lonely planet parla di Ravenna. E sfogliando le sue pagine, accanto ai mosaici e alla tomba di Dante si trovano anche la Darsena, le selvagge valli dei dintorni e i festival culturali più e meno noti. Sono i consigli che la ’bibbia’ dei viaggiatori dispensa ai turisti italiani e stranieri nel volume dedicato all’Emilia-Romagna (video) appena arrivato nelle librerie (per ora disponibile solo in italiano, in attesa della traduzione in inglese). «La guida è il risultato di 120 giorni di ricerche sul campo – ha detto Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia presentando il volume – da parte di cinque autori (italiani, ndr )». E Ravenna continua a godere di ottima stampa. Negli scorsi mesi il fondatore delle guide Tony Wheeler (che da anni ha ceduto l’azienda) aveva scritto sul suo blog con grande entusiasmo delle bellezze di Ravenna. E fra le pagine della nuova Lonely Planet si trova una simile ammirazione per la nostra città, descritta seguendo la metafora del mosaico come una «tessera decisiva, irripetibile, in grado di congiungere Oriente e Occidente». E, restando nella metafora, della città apprezza anche altre tessere come «la vivacità del centro con i baretti sempre pieni», ma anche la natura, con «le odorose pinete che lambiscono vaste aree lagunari che proiettano il visitatore in un’atmosfera di quasi inverosimile wildness (ambiente selvaggio, ndr)». Ravenna. I monumenti principali ci sono tutti, ma a meritarsi la stella che indica i siti da non perdere sono soltanto San Vitale, Galla Placidia, Battistero Neoniano, Sant’Apollinare Nuovo e Sant’Apollinare in Classe. La guida però suggerisce di dedicare una mezza giornata ad esplorare anche luoghi differenti della città, dalla Classense al Mar, da Santa Maria in Porto alla Darsena (che preferisce chiamare ’zona del Canale Candiano’). Quest’ultima zona è ideale per «bere un drink in uno dei locali sorti dalla riconversione degli spazi industriali – scrive la guida –, conoscere la Ravenna più underground e fare due passi in uno scenario inconsueto». In zona consiglia la birreria Darsenale e la Darsena Pop, «luogo di incontro per ogni gusto ed esigenza», mentre in centro indirizza al Cabiria, «al top tra i giovani più modaioli». Fra lo shopping sono indicate botteghe del mosaico e la libreria Dante di Longo, ma per quanto aggiornata, la guida non menziona il Mercato coperto fresco d’inaugurazione. Ci sono Ravenna Festival e Ravenna Mosaico, ma anche eventi di nicchia come il Nightmare Film Fest e Gialloluna NeroNotte. Forse avrebbe meritato una menzione anche il festival musicale Beaches Brew a Marina. Decisa la scelta dei ristoranti con una lista ristretta che comprende fra gli altri la piadineria ’Profumo di piadina (via Cairoli) e in centro assegna una stella alla trattoria ’La rustica’ di via d’Azeglio). Stella anche per l’Alexander, del quale apprezza il contesto (ex cinema in una palazzina liberty) e la cura nei piatti e nella carta dei vini, e per La Capannina di Casal Borsetti. La costa. C’è spazio per le spiagge dei lidi ravennati e di Milano Marittima, ma Cervia in particolare viene descritta in modo appassionato come «una città dalla storia sfaccettata e con un territorio naturalisticamente straordinario». Un invito a visitarla, perdendosi magari nella zona del porto canale. Fra le manifestazioni viene ricordato lo Sposalizio del mare. Stella per il ristorante Dai pescatori. La Bassa Romagna. La guida premette che «lo sbrilluccichio dei mosaici e le spiagge assolate» non invitano a dirigersi verso ovest, ma la guida cita Lugo, di cui invita a visitare fra l’altro Pavaglione e museo Baracca, e Bagnacavallo. Due le stelle in zona, per l’Hotel Alad’oro di Lugo, e il suo ristorante, e l’Osteria di piazza Nuova di Bagnacavallo. Il Faentino. Faenza promossa a pieni voti: la Lonely Plaent ne apprezza la «personalità spiccata» e l’identità ceramica. Stella per palazzo Milzetti, a sorprendere davvero gli autori della guida è stato il Museo internazionale delle ceramiche, con una «proposta che lascia a bocca aperta». Citati anche il Palio del Niballo (e chissà che non aiuti a promuoverlo maggiormente in chiave turistica) e gioielli meno conosciuti come la Torre di Oriolo e i suoi eventi. E poi Brisighella, ideale per chi è «in cerca di ispirazione per scrivere una fiaba», i gessi e, sempre fra le colline, le terme di Riolo.