LUIGI SCARDOVI
Cronaca

L’Orto delle Meraviglie. Benessere senza età

Spazio terapeutico per promuovere la partecipazione degli ospiti della casa residenza Sassoli

Spazio terapeutico per promuovere la partecipazione degli ospiti della casa residenza Sassoli

Spazio terapeutico per promuovere la partecipazione degli ospiti della casa residenza Sassoli

Uno spazio verde terapeutico pensato per promuovere il benessere, l’autonomia e la partecipazione degli ospiti della struttura. Stiamo parlando de ‘L’Orto delle meraviglie’, la cui inaugurazione è avvenuta nei giorni scorsi nel giardino della Casa Residenza per Anziani ‘Sassoli’ di Lugo. La cerimonia ha visto la presenza dell’amministratrice unica dell’Asp dei Comuni della Bassa Romagna, Emanuela Giangrandi, della direttrice Monica Tagliavini, degli assessori del Comune di Lugo ai Servizi ambientali Mauro Marchiani e ai Servizi sociali Fausto Bordini, insieme ad operatori, familiari e numerosi ospiti. Il progetto di ortoterapia, ideato dalle animatrici Caterina Cavina e Silvia Tabanelli e sostenuto con convinzione dall’équipe multidisciplinare della struttura, nasce dalla consapevolezza che il contatto con la natura e la cura di un orto possano stimolare le capacità cognitive, motorie ed emotive, contribuendo a contrastare solitudine e passività.

L’Orto delle Meraviglie’, realizzato con strutture rialzate per garantire l’accessibilità anche agli ospiti in carrozzina, è il risultato di una preziosa collaborazione tra operatori, volontari, familiari e cittadini attivi. Rappresenta così un esempio virtuoso di comunità che si prende cura dei più fragili, intrecciando memoria, bellezza e futuro. Fondamentale è stato il contributo di aziende del territorio quali Fata, Stellini Vivai, Agridea, Società Agricola Zanzi, Le Granaglie e Fratelli Francesconi di Sant’Agata.

Dopo il simbolico taglio del nastro, è stata letta ad alta voce una riflessione collettiva scritta dagli anziani stessi: "L’Orto delle Meraviglie. Un luogo di cura, socialità e benessere. Questo orto non è solo un insieme di semi, terra e piante, ma un simbolo di condivisione e memoria viva. Uno spazio che valorizza l’esperienza, la saggezza e le mani di chi ha coltivato molto più della terra per una vita intera. Abbiamo voluto creare un luogo dove possiamo ritrovarci, sentirci attivi, utili e soprattutto ascoltati. Un luogo dove si intrecciano storie, sorrisi e magari qualche ortaggio da consumare. Coltivare significa prendersi cura, non solo delle piante ma anche di se stessi e degli altri. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto".

Luigi Scardovi