Lugo, il mistero della coppia di pavoni

Sono apparsi da alcune settimane nella zona del Canale dei Mulini e non si sa da dove provengano. Inutili, per ora, i tentativi di catturarli

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Il primo avvistamento risale al gennaio scorso: una femmina di pavone selvatica ha iniziato ad aggirarsi a Lugo nella zona compresa fra il Canale dei Mulini, la parte nuova del cimitero e la casa di riposo ’Don Carlo Cavina’. E con i primi avvistamenti, avvenuti nei giardini privati delle abitazioni, hanno iniziato a fioccare le segnalazioni all’Enpa. Anche alle 6 del mattino, più e più volte. Alle telefonate, raccolte in buona parte dal presidente dell’Enpa di Lugo, Elio Geminiani, sono seguiti diversi interventi nel tentativo di bloccare il pavone.

A infastidire i cittadini erano e sono tuttora, oltre ai versi dei pavoni soprattutto nelle prime ore della giornata, le deiezioni lasciate all’interno dei giardini privati dove, peraltro, il pavone non ha provocato altri danni. "Si tratta di un esemplare selvatico, impossibile da catturare – spiega Geminiani – Le segnalazioni sono continue. Come Enpa ci siamo attivati nonostante la cattura degli animali selvatici sia in carico ai Comuni. Quello di Lugo, opportunamente allertato, si è dato da fare, ma il problema resta lo stesso. Dal momento che si tratta di un animale selvatico – sottolinea – risulta quanto meno difficile, se non impossibile, catturarlo".

E da qualche giorno l’esemplare di pavone femmina è stato raggiunto da un altro pavone selvatico, di sesso opposto. E, nel vedere entrambi spostarsi liberamente sempre nella stessa zona, qualche residente ha iniziato a pensarla diversamente. "Qualcuno di loro che magari prima si lamentava – afferma ancora Geminiani – adesso ha iniziato ad apprezzare la presenza libera di questi due esemplari. Sta quindi nascendo un movimento opposto, dal ’catturiamoli’ al ’perché non li lasciamo liberi?’".

Nessuno ha un’idea da dove provengano i due pavoni, ma, precisa il presidente dell’Enpa, "gli avvistamenti avvengono sempre in quella zona, nell’area del canale dei Mulini e nelle zone limitrofe dove abitualmente si spostano. Chi non li vuole nel proprio giardino può semplicemente mandarli via, anche semplicemente facendosi vedere, senza spaventarli gettando oggetti. Spero per questo che la loro cattura, se dovesse avvenire, sia gestita nel miglior modo possibile senza arrecare loro alcun danno. Al ’Parco Pertini’ di Cotignola dove sono abituati al passaggio delle persone si lasciano quasi avvicinare e la loro presenza, soprattutto quando i maschi fanno la ruota, è un elemento che qualifica il parco. Per questo – conclude Geminiani – occorre proteggerli".

Monia Savioli