Luna Rossa: un trionfo dal sapore ravennate

Jacopo e Matteo Plazzi, Molineris, Bazzini, Vettese, il cervese Acquafredda e il bagnacavallese Longanesi Cattani tra gli artefici del successo in Nuova Zelanda

L'equipaggio in festa dopo la vittoria

L'equipaggio in festa dopo la vittoria

Ravenna, 22 febbraio 2021 - Non sarà facile. Però, perché no? Se siamo arrivati fin qui…". È notte in Nuova Zelanda, in Italia è l’ora di pranzo. Luna Rossa è ufficialmente la sfidante di Team New Zealand per la Coppa America. Jacopo Plazzi, allenatore tattico degli italiani con Philippe Presti, parla con gli amici del Circolo Velico Ravennate e non nasconde la sua felicità. Quel ‘Perché no?’, guarda già alla sfida che inizierà tra 12 giorni, nelle stesse acque di Auckland. La vittoria di ieri notte, nella Prada Cup, contro gli inglesi di Ineos è già in archivio. È stata una cavalcata trionfante, nonostante la strenua difesa di Ben Ainslei, uno dei più forti timonieri al mondo, che ha poi reso onore al successo azzurro.

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Un trionfo che sa tanto di ravennate, e tanto di Circolo velico. In barca, con il ruolo di grinder e di regolatore del fiocco (la vela posizionata a prua, cioè ‘davanti’) Umberto ‘Umbi’ Molineris, quindi Jacopo Plazzi sailing coach, Andrea Bazzini l’uomo dei software, il cervese Giuseppe Acquafredda del team di supporto, il bagnacavallese Francesco Longanesi Cattani direttore delle relazioni esterne del Gruppo Prada (quel signore distinto in maglietta gialla che ieri ha consegnato a Luna Rossa la Coppa del vincitore della Prada Cup). E ancora due ravennati in ruoli chiave: Matteo Plazzi, direttore tecnico della Prada Cup e da oggi di nuovo ai vertici del team italiano, e Antonio Vettese, responsabile della comunicazione del Comitato organizzatore. E possiamo geograficamente aggiungere il cesenate Marco Mercuriali e il riminese Max Sirena che è team direktor e skipper. Per tre volte la vela italiana è arrivata a giocarsi la Coppa America: 1992, 2000, 2021. La prima volta fu Raul Gardini col Moro, poi Luna Rossa (con Michele Ivaldi e Matteo Plazzi) che perse la Coppa proprio in questo golfo di Hauraki contro i neozelandesi. Tra 12 giorni inizia la rivincita. "Ci sentivamo fortissimi con poco vento, e la nostra consapevolezza è cresciuta regata dopo regata. Ora, sotto con le modifiche alla barca che avevamo già programmato. I neozelandesi sono bravissimi con ogni tipo di vento, gareggiano nelle loro acque. Noi abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci. È bellissimo". Anche per Jacopo Plazzi ora c’è un giorno di riposo : "Ne ho fatti 4 da settembre… ma ne valeva la pena. Abbiamo mostrato continui miglioramenti anche con vento medio e medio-forte. Team New Zealand è fortissima…Però, perché no?". Ed ecco Vettese, altro socio del Velico, che rivendica l’accento romagnolo che si sente nel team azzurro. "Nella vittoria della Prada Cup – dice - c’è tanta Ravenna e Romagna. Per noi è un piacere riconoscerci e condividere l’esperienza. Sarebbe anche bello dire che sappiamo dare al lavoro quel tocco di intraprendente follia che ci fa buttare il cuore oltre l’ostacolo... che in verità deve ancora arrivare". Dalle prime ore del mattino, dai profili facebook dei sindaci de Pascale e Medri arrivano i complimenti a nome delle rispettive città ai velisti vittoriosi. "Grazie ragazzi, siete un grande orgoglio!" dice il ravennate. “L’orgoglio più grande è avere un cervese in questo meraviglioso team!” gli fa eco Cervia.