
Marisa Iannucci, candidata a sindaco per Ravenna in Comune, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Pci
Maria Iannucci, candidata sindaca di Ravenna in Comune, Potere al popolo, Rifondazione Comunista e Pci, ha dato a modo suo il benvenuto a Giuseppe Conte, leader dei Cinque stelle
"È venuto a Ravenna per ’benedire’ l’accordo locale fra Movimento 5 Stelle e IL Partito Democratico. Una mossa che lascia perplesso chi segue con attenzione la politica cittadina. Ricordiamo a Conte – e ai militanti pentastellati – alcune verità incontestabili".
"Sul rigassificatore – continua la Iannucci – e politiche fossili il Pd ravennate è il principale sponsor del rigassificatore offshore in Adriatico e degli impianti annessi di stoccaggio Co2. Ravenna in Comune e il M5S, almeno a parole, l’hanno sempre osteggiato. Perché ora si sta con chi ne è artefice?
Cementificazione e consumo di suolo: l’amministrazione uscente ha portato Ravenna al secondo posto nazionale per nuova superficie cementificata. Eppure Conte stringe la mano a chi ha trasformato la città in un cantiere permanente".
Poi la Iannucci passa a spese militari e invio di armi: "La coalizione di sinistra e il M5S rivendicano il no all’aumento della spesa bellica, all’invio di armi in Ucraina e a Israele. Il Pd vota stanziamenti per riarmo e spedizioni. Quale coerenza c’è in questa alleanza? Infine referendum popolari: entrambe le nostre liste sostengono con convinzione i cinque ’Sì’ ai referendum dell’8-9 giugno. Ma il Pd locale si mantiene nel vago. È questa la “sintonia programmatica” che Conte viene a certificare? La verità è semplice: a Ravenna, come altrove, il Pd rappresenta l’establishment che difende grandi opere fossili, privatizzazione dei servizi, appalti al ribasso e bilanci comunali fuori controllo. Il Movimento 5 Stelle preferisce garantirsi qualche poltrona invece di difendere i principi che proclama".