La Madonna del sepolcro di Dante dal Louvre è tornata a Ravenna

L’altorilievo in marmo del XIII secolo che proteggeva la tomba del Poeta sarà esposto nella mostra allestita a San Romualdo

L’arrivo dell’opera ieri mattina a Ravenna (foto Zani)

L’arrivo dell’opera ieri mattina a Ravenna (foto Zani)

Ravenna, 22 aprile 2021 - Dopo un viaggio in aereo fino a Milano e in auto fino a Ravenna, con tanto di ritardo dovuto a lavori e fila in autostrata, ieri poco dopo le 12.30 è arrivata dal Louvre la Madonna in trono col Bambino, altorilievo in marmo del XIII secolo che verrà esposto nella mostra ‘Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio’ in programma nella chiesa di San Romualdo dall’8 maggio al 4 luglio, a cura di Massimo Medica.

In realtà si tratta di un ritorno perché la storia di questa scultura nasce a Ravenna, nell’anno della morte di Dante. Il Poeta fu sepolto in una piccola cappella a ridosso del convento di San Francesco conosciuta come ’La cappella della Madonna’ per la presenza di una antica immagine che Corrado Ricci aveva identificato con quella appena arrivata dal celebre museo francese. La scultura ha quindi protetto la tomba di Dante per secoli e ieri è tornata in città accompagnata da Fredreric Hadley del Louvre che ha controllato, assieme allo staff del Mar, le condizioni dell’opera dopo il viaggio.

L’apertura di una cassa che contiene un’opera d’arte, il lavoro dei trasportatori capaci di spostare grossi pesi e allo stesso tempo di una delicatezza rara nel maneggiare oggetti dal valore e dalla bellezza inestimabile, è sempre ricca di fascino e di emozione. E lo è stato anche ieri, quando l’opera è emersa dagli imballaggi all’interno della chiesa di San Romualdo, accanto alla Biblioteca Classense, dove ovunque sono visibili le tracce dell’attività di questi giorni per ultimare l’allestimento della mostra. "Cento anni fa è stato realizzato il calco di questa statua, ora abbiamo qui l’originale" ha detto il sindaco, Michele de Pascale, ringraziando il celebre museo francese per il prestito.

"Siamo orgogliosi – ha continuato – che sia tornata così tanti anni dopo a Ravenna la scultura che ha vegliato sulla tomba di Dante. E’ come se si avverasse uno dei sogni di Corrado Ricci". L’opera era sparita da Ravenna da circa 160 anni e torna ora in occasione delle celebrazioni per il VII centenario. "Ravenna vivrà un maggio di grande fermento all’insegna della cultura e delle riaperture", ha concluso de Pascale, in riferimento ai diversi eventi che il prossimo mese, grazie al lento ritorno alla normalità, potranno finalmente prendere vita.  

La scultura è uno dei capolavori in mostra a San Romualdo, accanto alle opere di artisti che furono contemporanei di Dante e che il Poeta amò particolarmente, al punto da esserne influenzato anche nell’opera. Dopo aver custodito il sepolcro del Poeta, fu rimossa in occasione della costruzione dell’attuale sepolcro di Camillo Morigia e se ne persero le tracce fino al 1860, quando fu acquistata da un collezionista francese, il barone Jean-Charles Daviller che alla sua morte la donò al Louvre.  

A Ravenna si trova un calco in gesso dell’opera, donato alla città nel 1921 dal governo francese, in occasione delle solenni celebrazioni del VI Centenario della morte di Dante. L’altorilievo rappresenta la Madonna in trono drappeggiata all’antica, mentre il Bambino, benedicente con la mano destra, tiene il rotolo delle Sacre scritture con la sinistra.