Mago di Punta Marina condannato a 5 anni

Truffa e violenza sessuale, cinque anni e quattro mesi al mago di Punta Marina; assolta la sua compagna dall’accusa di favoreggiamento

L’imputato sosteneva di intercettare e annullare le influenze negative esterne

L’imputato sosteneva di intercettare e annullare le influenze negative esterne

Ravenna, 13 novembre 2020 - Lui è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere mentre l’allora compagna è stata assolta. Per i due la procura aveva chiesto pene rispettivamente di 6 anni e di un anno di reclusione. Infine per quanto riguarda l’avvocatessa finita nei guai nell’ambito della medesima vicenda, già in una precedente udienza c’era stata richiesta di messa alla prova. Si è chiuso così ieri mattina davanti al gup Corrado Schiaretti il processo per rito abbreviato a carico del 56enne Antonino Costagliola, detto Nino, meglio conosciuto come il mago di Punta Marina e accusato di vari episodi di violenza sessuale su una ragazza oltre che di truffa aggravata e continuata nei confronti di una trentina di clienti e di esercizio abusivo di professione medica per via di alcune ricette.

L’imputato, originario di Palermo ma da tempo residente nella località rivierasca e difeso dall’avvocato Giovanni Scudellari, ha sempre negato ogni addebito a partire dalla contestata violenza sessuale. E proprio in relazione all’attività dell’uomo, la compagna, difesa dall’avvocato Antonio Primiani, era finita sotto accusa per favoreggiamento per avere presumibilmente tentato di scoraggiare la ragazza a fornire dettagli utili all’accusa. Da ultimo per l’avvocatessa, tutelata dal collega Ermanno Cicognani, l’accusa era di infedele patrocinio sempre nei confronti della giovane per averla presumibilmente scoraggiata su quanto avrebbe potuto dire circa l’attività del mago. Nella sua requisitoria il pm Angela Scorza, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri, era tornata a ribadire le accuse già sintetizzate nell’ordinanza di custodia cautelare che nel febbraio 2019 avevano portato all’arresto del mago, ora libero dopo un periodo tra carcere e domiciliari. Tra le altre cose, il pm aveva posto l’accento sul forte ascendente che l’imputato avrebbe avuto nei confronti delle persone, tra cui pure alcuni camici bianchi, che si avvicinavano a lui peraltro contestandogli l’aggravante dell’avere commesso le truffe su persone in stato di minorata difesa per via della dipendenza psicologica sviluppata nei suoi confronti. Secondo le verifiche del nucleo Investigativo, del resto l’imputato, proponendosi come guida spirituale con poteri soprannaturali, tra il 2014 e il 2018 nel suo studio di Punta avrebbe fatto credere ai pazienti di essere stato in grado di sciogliere i malefici e di contrastare le malattie.

Ma anche di proteggere dal maligno e di intercettare e annullare le influenze negative esterne pure grazie all’uso di amuleti o di specifici rituali. In questo modo, sarebbe riuscito a incassare 25-30 euro a seduta che diventavano 300 in occasione degli incontri di formazione domenicale. L’uomo da parte sua ha invece sempre rivendicato la correttezza del proprio operato incanalandolo in un alveo di piena legittimità e, sul punto, rivendicando peraltro il possesso di una regolare partita Iva legata alll’esistenza di un codice commerciale che riconosce in modo legittimo l’attività di esoterismo e spiritismo. Come dire nessuna truffa. Per quanto ri guarda la contestata violenza sessuale, la difesa ha puntato il dito verso lamentate incongruenze logiche nelle parole della ragazza. "Leggeremo le motivazioni – ha precisato l’avvocato Scudellari - e sicuramente faremo appello: a mio parare il confine tra lecito e illecito è in questa vicenda sottile".