Punta Marina, chiusa l’indagine a carico del mago. "Trenta pazienti truffati"

Nei guai anche avvocatessa e convivente

Arrestato il mago

Arrestato il mago

Ravenna, 1 maggio 2019 - C’è il sedicente mago di Punta Marina, un 55enne tutt’ora ai domiciliari nell’abitazione palermitana della madre. E ci sono anche una 56enne legata all’uomo e una giovane avvocatessa del Foro di Ravenna, entrambe rimaste sempre a piede libero. Tre nomi, un unico avviso di conclusione indagine: quello che i pm Alessandro Mancini e Angela Scorza hanno appena notificato in relazione all’inchiesta che il 22 febbraio scorso aveva portato all’arresto del 55enne in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Janos Barlotti. Non per tutti e tre gli indagati le contestazioni sono le medesime. La posizione più complicata è naturalmente quella del 55enne. L’uomo, difeso dall’avvocato Giovanni Scudellari, deve rispondere della truffa continuata e aggravata nei confronti di vari clienti (una trentina i nomi indicati dalla procura nel documento).

L’aggravante – prosegue l’accusa – sta nell’avere commesso il fatto su persone in «stato di minorata difesa» per via della «dipendenza psicologica sviluppata» nei confronti dell’uomo. In particolare, proponendosi come guida spirituale con poteri soprannaturali, tra il 2014 e il 2018 nel suo studio rivierasco il 55enne avrebbe via via fatto credere ai suoi pazienti di essere in grado di sciogliere i malefici e di contrastare le malattie. Ma pure di proteggere dal maligno e di intercettare e annullare le influenze negative esterne anche grazie all’uso di amuleti o di rituali ad hoc. Non avrebbe neppure disdegnato l’esoterismo tra sedute spiritiche, preghiere su fotografie che i pazienti gli portavano e financo benedizione delle case. Ed è così che riusciva, secondo le verifiche dei carabinieri del nucleo investigativo, a farsi consegnare 25-30 euro a seduta che diventavano 300 euro per gli incontri di formazione domenicale.

In questo contesto, l’uomo deve rispondere anche dell’esercizio abusivo della professione medica per avere presumibilmente visitato i suoi pazienti, avere formulato diagnosi, avere trattato patologie e infine avere prescritto farmaci. Da ultimo, ma non certo per importanza del reato, deve rispondere anche di vari episodi di violenza sessuale nei confronti di una ragazza e collocati dall’accusa da settembre a dicembre 2014 e da gennaio a marzo 2015. Ed è proprio dalla denuncia della giovane per maltrattamenti verso il compagno (estraneo alla vicenda), che a inizio settembre 2018 era scattata l’inchiesta.

A suo tempo davanti al gip di Palermo in occasione dell’interrogatorio di garanzia, il 55enne aveva negato di avere mai costretto nessuno a rapporti sessuali contro la propria volontà. E di avere mai approfittato della fragilità di taluni suoi clienti. Aveva sì ammesso di avere dato qualche volta consigli sui farmaci: ma si trattava – a suo dire – di medicinali da banco, cioè di libero accesso. E per quanto riguarda esoterismo e spiritismo, era a suo avviso addirittura ‘autorizzato’ da specifico codice di attività, con tanto di partita Iva, «previsto e riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate».

In ogni modo, per quanto riguarda la 56enne, difesa dall’avvocato Antonio Primiani, la donna deve rispondere di favoreggiamento nei confronti del 55enne. Lei, come gli altri due indagati, avrà ora venti giorni per farsi interrogare o per depositare memorie difensive.