Maltempo a Ravenna, agricoltura in ginocchio: "Danni incalcolabili"

Le associazioni allarmate: "Necessità di accelerare gli investimenti previsti dal PNRR in regione per la messa in sicurezza del territorio che è a rischio idrogeologico e idraulico"

Ravenna, 4 maggio 2023 – Campi, frutteti e allevamenti allagati: i danni a coltivazioni e strutture sono ingenti e a lanciare il grido d’allarme sono le associazioni degli agricoltori. "Si calcola approssimativamente una perdita di produzione del 70-80% nell’area colpita dall’evento calamitoso, - assicura Confagricoltura - senza contare le piante frutticole e le viti che rischiano di morire per asfissia radicale o ristagno idrico. È completamente compromessa la produzione 2023 di grano, nella delicata fase della spigatura, ma anche quella dell’orzo. Sono finiti sott’acqua allevamenti di suini e pollame, ma anche magazzini, attrezzature ed edifici rurali".

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Il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, sottolinea "la necessità di accelerare gli investimenti previsti dal PNRR in regione per la messa in sicurezza del territorio che è a rischio idrogeologico e idraulico". Sull’emergenza interviene anche Stefano Francia, presidente di Cia, Agricoltori italiani dell’Emilia Romagna. "Una sequenza così nefasta purtroppo non è più eccezionale - dice - ed ora non ci resta che fare la conta dei danni che si sommano alle gelate di alcune settimane fa che, da sole, hanno causato perdite ingenti alla frutticoltura".

Situazione dei fiumi: quali preoccupano

Il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini, punta il dito contro la mancata manutenzione dei fiumi che è di competenza della Regione. "Al momento è impossibile - sottolinea - una valutazione dei danni, occorre aspettare che le acque abbandonino i campi, ma di certo sembrano davvero ingenti. In collina il problema sono le frane e in pianura gli allagamenti".

Il borgo di Faenza sommerso dall’acqua nelle foto impressionanti scattate dall’alto, col drone, da Roberto Zama
Il borgo di Faenza sommerso dall’acqua nelle foto impressionanti scattate dall’alto, col drone, da Roberto Zama

Tuttavia Zampini non vuol sentir parlare di ‘evento eccezionale’. "Certo, - prosegue - c’è stata una pioggia molto abbondante, ma a monte ci sono due ordini di problemi. Da un lato gli argini sono andati giù per colpa dei danni causati dagli animali fossatori, a partire dalle tantissime nutrie presenti nei corsi d’acqua. Dall’altro lato c’è una totale assenza di manutenzione dei fiumi che non è in capo ai Consorzi di bonifica ma alla Regione". Il presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, critica anche le lungaggini burocratiche: "Abbiamo infrastrutture come casse di espansione e reti di canali di scolo che sono realizzate appositamente per far fronte a questi eventi, e che per assurdi vincoli e lacci burocratici sono ancora inutilizzabili".