Alluvione, inchiesta bis della procura di Ravenna: dubbi sui tempi di avviso

Il fascicolo, nato dopo le segnalazioni dei cittadini, è per ora senza ipotesi di reato. L’obiettivo è capire se i residenti da evacuare sono stati allertati secondo la legge

Ravenna, 13 maggio 2023 – Questa volta nel mirino degli inquirenti, ci sono finiti i numerosi e devastanti allagamenti che hanno riguardato soprattutto Bassa Romagna e Unione della Romagna Faentina.

La procura ha aperto un secondo fascicolo in merito agli effetti indotti dall’alluvione che nei giorni scorsi ha flagellato il territorio ravennate con l’evacuazione in prima battuta di oltre 500 residenti, la chiusura di numerose attività industriali, commerciali e artigianali, il blocco della linea ferroviaria nel tratto tra Lugo e Russi e l’interdizione di varie strade.

I soccorritori al lavoro la mattina del 3 maggio, dopo che l’acqua aveva invaso Faenza (Foto Stefano Tedioli)
I soccorritori al lavoro la mattina del 3 maggio, dopo che l’acqua aveva invaso Faenza (Foto Stefano Tedioli)

Ma anche frane, alcuni ponti di collina distrutti e molte coltivazioni finite sott’acqua. E se al momento si tratta di un fascicolo solo conoscitivo, non è escluso che più avanti possa invece orientarsi verso precise direzioni del codice penale.

Ad alimentarlo sono state numerose segnalazioni giunte alla polizia giudiziaria. Tra i dubbi più ricorrenti espressi, figurano le tempistiche con le quali sono state avvisate le persone evacuate da casa per via dell’allagamento delle proprie abitazioni.

La procura aveva già aperto un primo fascicolo legato al maltempo: era accaduto all’indomani del decesso di Remo Bianconcini, il pensionato 85enne travolto il 3 maggio scorso dalle acque del fiume Senio a Castel Bolognese mentre pedalava su una strada che, secondo i primi riscontri, era stata chiusa in via precauzionale proprio a causa del rischio inondazione.

Tra le ipotesi finora formulate, che l’85enne fosse uscito per andare a vedere da vicino l’ondata di piena del fiume, a una decina di minuti da casa sua, senza di certo immaginare che l’acqua lo avrebbe di lì a poco ucciso.

Anche in questo caso si tratta di un fascicolo al momento senza ipotesi di reato.

In particolare la magistratura vuole capire come mai l’anziano possa essersi avventurato in bici in quell’area nonostante il maltempo e nonostante la possibile chiusura della strada; se l’eventuale interdizione al passaggio fosse stata adeguatamente segnalata e presidiata; da dove l’uomo era esattamente entrato e quale percorso aveva compiuto prima di cedere alle acque.