Incidente mortale Ravenna, chi era Manuel Scarafile. "Amava la trap"

I ricordi di amici e familiari del 19enne morto in un incidente stradale alle porte della città

Nel riquadro Manuel Scarafile

Nel riquadro Manuel Scarafile

Ravenna, 17 dicembre 2018 - «Manuel era un bravo ragazzo, sempre gentile e disponibile con tutti, non beveva soprattutto quando aveva lui l’auto come sabato sera. Questo glielo possono confermare anche gli amici che sono venuti poco fa a trovare la famiglia. I genitori sono sconvolti». Gianluca, lo zio del 19enne Manuel Scarafile che ha perso la vita in un incidente stradale all’alba di ieri sulla via Dismano a Borgo Faina, ieri appena saputa la tragica notizia è corso da Morciano a casa della sorella a Carraie. Ma non è stato l’unico ad accorrere nell’abitazione dove ieri era una processione di amici e parenti passati per un abbraccio ai genitori, i primi ad arrivare sul luogo della tragedia e ad allertare i soccorsi (FOTO).

E proprio dalle parole degli amici emerge il ritratto del 19enne che da pochi mesi lavorava come meccanico alla Pancar perché una delle sue passioni erano i motori: «Aveva anche uno scooterone e spesso d’estate facevamo dei giri» racconta Simone, cuoco di professione. «Ma Manuel aveva studiato da parrucchiere – dice Daniel Castrovillari, studente di 18 anni –. Prima delle nostre serate veniva con il suo rasoio professionale e ci tagliava i capelli».

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Le serate con gli amici erano all’insegna di un’altra grande passione di Manuel: quella per la musica rap e trap, sottogenere del rap oggi di gran moda tra i ragazzini. «Proprio oggi (ieri, ndr) dovevamo andare insieme ad altri amici al concerto della cantante Chadia Rodriguez al Kojak – racconta ancora Daniel –. Manuel era molto contento, scherzavamo, eravamo felici». Perché il 19enne, come dicono gli amici, «era sempre sorridente, allegro. I momenti più divertenti? Quando ci trovavamo a fare freestyle. Spesso chiamavano Manuel per rappare: lui era molto bravo a fare le rime. Scriveva anche testi di canzoni ma li teneva per sé». Per il resto non perdeva un evento trap tra quelli organizzati nei dintorni. «Adorava quel genere di musica» aggiunge Daniel. 

Ma al di là delle passioni Manuel era quello che tutti definiscono «un ragazzo d’oro». «Era una delle persone più buone che conoscevo – dice Daniel con la voce rotta dalla commozione –. Bastava chiedergli un favore e lui c’era sempre. Ricordo che una volta lui non riusciva ad avere l’auto per la serata e così mi aveva chiesto il favore di prenderla. Continuava a scusarsi perché voleva essere lui a prenderla, era generoso». E anche sabato è stato il 19enne a guidare e a riportare gli amici a casa prima dell’ultimo tragico viaggio sulla via Dismano.