"Mar, cinque anni di improvvisazione Pochi incassi a fronte di molte spese"

Ancisi di Lista per Ravenna: "Riconosciamo però i meriti della Classense"

In consiglio comunale sono stati discussi i rendiconti 2021 del Mar e della Classense. Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, guarda all’operato del direttore Maurizio Tarantino. "Nel mandato 2016-2021, l’opposizione – dice – non ha contestato la gestione della Biblioteca, riconoscendone anche i meriti, pur dissociandosi, sul piano politico, dal suo assetto strutturale. Frontale è stata invece la battaglia sul Mar, la cui gestione Tarantino aveva peraltro largamente delegato alla neocuratrice Giorgia Salerno".

Per questo, sempre secondo il consigliere comunale, "il bilancio 2021 rappresenta per l’opposizione la sintesi di cinque anni del Mar marcati dall’improvvisazione e dall’assenza di un filo conduttore. La prova di questo sarebbe, secondo Ancisi, proprio il rendiconto del 2021. "Esso – prosegue il consigliere – registra costi del Mar per la cifra ingente di 1.872.013 euro. A fronte però di cinque grandi mostre (quella di Paolo Roversi, le tre dantesche e l’ esposizione della sculture in dotazione al Mar), l’incasso dai visitatori paganti è stato di appena 81.432 euro". Ancisi aggiunge che "il Comune, oltre a farsi carico dei costi del personale per 624.961 euro, ha versato 600mila euro (in tutto 1.224.961), che l’anno prima erano stati 500mila, ma zero nel 2016, ultimo esercizio del precedente mandato, 25mila nel 2015 e zero nel 2014. Nel 2021, 250.357 mila euro li ha versati anche lo Stato, di cui 67.357 come ristorno per i mancati incassi per la pandemia. Unico sponsor, con 162 mila, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Nel 2016, i contributi e i trasferimenti da privati erano stati 249.853 euro, nel 2015 di 332.077, nel 2014 di 457.600. I dati dimostrano la perdita di attrazione del Mar sia da parte del pubblico pagante che degli sponsor privati".

Ancisi conclude puntando il dito sul nuovo allestimento delle collezioni. "Definitivamente sloggiate dall’ingresso storico di via di Roma le mostre dei mosaici moderni e dei mosaici contemporanei – aggiunge –, ne è stato così cestinato l’allestimento da 200mila euro, finanziato nel 2015 dall’Unione Europea. Sparito il Centro internazionale di documentazione sul mosaico, è stata anche trasferita inutilmente alla Classense la biblioteca specializzata in cataloghi e pubblicazioni museali".