Maratona di Ravenna, la sfida di Gianni. Più forte della malattia

Colpito dalla Sla, assieme alla sua fisioterapista ha corso l’ultimo km e raccolto 14mila euro per un pulmino attrezzato

Gianni Moschini assieme alla sua fisioterapista Emily Tassinari

Gianni Moschini assieme alla sua fisioterapista Emily Tassinari

Ravenna, 11 novembre 2019 - Si erano dati come obiettivo 10mila euro, necessari per acquistare un mezzo adeguato per il trasporto in carrozzina. Così un paio di mesi fa alla fisioterapista di Savarna, Emily Tassinari , si è accesa la lampadina: coniugare l’esigenza di aiutare Gianni Moschini ad acquistare questo pulmino attrezzato , unendola alla visibilità che la maratona offre . Moschini, originario del forlivese ma ormai da tempo residente a Bastia, è malato di Sla (sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neurodegenerativa progressiva che porta rigidità muscolare e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli, che vuol dire prima difficoltà di parola, poi della deglutizione e, infine, della respirazione), e da tempo si muove solo in carrozzina.

La fisioterapista ha così coniato uno slogan: #slaordinario . Da lì, tutto è partito. «La raccolta fondi ? Due mesi fa era solo una idea. Oggi siamo davvero vicini alla realizzazione di un sogno», aveva detto Emily appena qualche giorno fa. «Ho conosciuto Gianni per motivi professionali un paio di anni fa – ha raccontato Emily Tassinari –, e siamo diventati amici. Fra le necessità più impellenti ci sarebbe quella di avere a disposizione un mezzo adeguato per il trasporto in carrozzina. E così ho pensato di cogliere l’opportunità della Maratona di Ravenna e di aprire una raccolta fondi per regalare a Gianni il pulmino di cui ha tanto bisogno».

Allenandosi di notte, col freddo e col buio, col vento e con la pioggia, Emily ha chiuso la sua prima maratona in 4h58’42“. Ma non è il successo più importante della giornata. All’incrocio fra via di Roma e viale Farini ad aspettare Emily c’era proprio Gianni. Che ha percorso, insieme alla sua fisioterapista, l’ultimo tratto della maratona. «Gente che non conoscevamo, qualcuno a cui è arrivato il nome di Gianni per sentito dire – ha raccontato –. Tutti ad abbracciarci. E il pubblico? Tutti ad applaudire, la gente poi si rende conto che quando c’è qualcosa di buono, poi coinvolge tutti». Grande commozione, da parte di tutti, all’arrivo di fronte alla chiesa di Santa Maria in Porto, con Gianni ed Emily accolti da veri eroi, fra abbracci, complimenti e qualche lacrima. Ma nemmeno questa è stata la vittoria più grande. Una volta chiusa la maratona, ad Emily è stato dato un foglio. Appena l’ha letto, la fisioterapista è scoppiata a piangere. Sul foglio c’era scritto: ‘Un risultato Slaordinario, abbiamo raccolto 14mila euro’ . «Questi bastano per il pulmino – ha scherzato Emily –, ma anche per il bollo, l’assicurazione e qualche pieno. È veramente la realizzazione di un sogno: la maratona è stata dura, ma il foglio che mi hanno dato alla fine non ha prezzo».

Sfruttando l’idea analoga di un ragazzo che aveva già fatto la 100km del Passatore con la stessa formula, sono mesi che la fisioterapista invita a donare, registrando gli allenamenti. «Ci siamo appoggiati all’ associazione FabioOnlus, ed è stato un grande successo. Magari anche riproponibile per altre persone che possano aver bisogno».